mercoledì 30 settembre 2009

Tarte Tatin alle Pere

Pear Tarte Tatin

Nel mio giardino di casa, qui in England, ci sono due alberelli carichi carichi di pere ed è ormai un po' che non compro altra frutta e mangio solo i frutti dolci e succosi di questi due benedetti alberelli....sì però ora non ce la fo quasi più a mangiar pere!!! Proprio per questo qualche giorno fa ho lanciato un grido di aiuto alla mia combricola di amici su FB chiedendo loro un po' di ricettine per liberarmi da questa "pear invasion". Sono arrivate un po' di idee e mi sono messa all'opera o quanto meno mi sto organizzando. Già perchè in tutto questo devo fare i conti con un problema non da poco: qui it's just me, myself and I....cioè sono da sola! Fosse per me farei una torta al giorno, ma poi chi la mangia??? E non posso neanche portarle in lab ai miei colleghi perchè ora ho quasi solo colleghe che manco a dirlo sono tutte a dieta. Insomma, la mia mission è smaltire le pere trasformandole in qualcosa che sia conservabile, congelabile e monoporzione o giù di lì!! Ho già comprato tortiere usa e getta da 20cm e next week inizio la produzione delle mie prime Pear Pie stile Nonna Papera e non appena arrivano i barattoli piccoli per marmellate che ho ordinato (in giro si trovano solo quelli enormi da 500g in su!!!) mi metto a fare concorrenza alla Ferber!

Mi date delle idee anche voi?

Ma veniamo alla tarte tatin....la ricetta è di Jamie Oliver tratta dal suo libro "Cook with Jamie". E' facile, veloce e quel pizzico di zenzero ci sta proprio bene!

TARTE TATIN alle PERE
Per 4 persone

100g Zucchero
1 Stecca di Vaniglia
4 Pere sode
20g Burro
1/4 Tsp Zenzero in polvere
1 Manciata di Mandorle tostate a lamelle (io non le avevo ed ho usato quelle a granella)
250g Pasta sfoglia

Tuorlo e latte per spennellare (ma potete farne anche a meno)

Accendere il forno a 190°C. Mettere lo zucchero, i semini raschiati dalla stecca di vaniglia e 100ml di acqua in una padella da 20cm di diametro che possa anche andare in forno e che abbia un fondo abbastanza spesso (potete usare anche una tortiera di quelle di ceramica o in pirex o di altro materiale, l'importante è che possa essere usata sia sul fornello che nel forno!). Portare ad ebollizione e cuocere fino a quando il caramello è diventato di un bel colore bruno-dorato. IMPORTANTE: non mescolare!
Sbucciare le pere, tagliarle in quarti e aggiungerle al caramello girandole in modo che tutta la superficie ne venga coperta. Aggiungere il burro e cuocere per circa 5' fino ad ottenere un caramello denso. Togliere dal fuoco e cospargere con le mandorle e lo zenzero. Stendere la pasta sfoglia ad uno spessore di 2-3mm (se non l'avete comprata già stesa), ritagliare un disco un po' piu' grande del diametro della padella e appoggiarlo sulle pere, racchiudendole bene in modo che si possa formare un pochino di bordo. Spennellare con il tuorlo sbattutto con un po' di latte e infornare per circa 20' o fino a quando la sfoglia è bella dorata. Sfornare, lasciare riposare qualche minuto e capovolgere su un piatto da portata. Mi raccomando fate attenzione a non scottarvi!

Cospargere con foglioline di timo (io non le avevo) e servire tiepida con panna acida o crème fraiche.

Un sorriso caramellato,
Diletta

PS. MioP., questo post è per te!!! Due kiss serie special,
TuaD. che non "pange pù" (per dirla alla Lory Style).....

lunedì 28 settembre 2009

Pita Bread ai Semi e Cereali

Pitta Bread

A dire il vero questa è la storia di un mezzo flop...già perchè solo metà dei dischi che ho infornato si sono gonfiati fino a formare la caratteristica bolla che, una volta fuori dal forno, si sgonfia creando così una specie di tasca vuota...non a caso questo pane viene anche chiamato "pocket bread"!
Non è la prima volta che faccio il pita bread e devo dire che di solito, nella versione "plain" (cioè normale) mi viene bene; questa volta però ho voluto provare a rifare a casa i pita di "The Food Doctor" che trovo al supermercato e che contengono fiocchi di avena e semini vari (girasole, sesamo, zucca, lino e papavero). Ho adattato allo scopo la ricetta che uso abitualmente, usando una farina integrale di avena e una manciata abbondante di semini ed impastato, lievitato, steso ed infornato come tutte le altre volte...solo che alla fine mi sono ritrovata con 4 pita "doc", 4 simil piadine, e 1 PiDina (metà pita con la bolla e metà simil piadina). Ora, non so bene cosa sia successo....però una cosa la so, bolla o non bolla, questo pane è comunque ottimo!!

Come vedete dalla foto ho imbottito i pita con tacchino (cotto alla piastra dopo averlo marinato con paprika e limone) e verdurine; si può usare come accompagnamento ad un curry, con hummus, con baba-ganuj, con i felafel...insomma c'è da sbizzarrirsi!

Qui trovate qualche cenno sulla provenienza e i modi per consumarlo e qui la realizzazione step by step...così vedete come deve venire in cottura.

Ed ora la ricetta...

PITA BREAD ai SEMI e CEREALI
Per 8-9 pita

350g Farina 0 (io qui ho usato una strong bread flour...negli USA usate la all purpose flour)
150g Farina Integrale di Avena (o anche una semplice farina integrale)
10-12g Lievito di Birra
300g Acqua (iniziate con 200g e poi aggiungete piano piano gli altri 100g)
1 Tsp Sale
1 Tbsp Olio extra vergine di oliva
50-60g Semini vari

Impastare le farine con il lievito e l'acqua. A metà impasto aggiungere il sale, l'olio e i semini. Impastare per 10-15' minuti fino a quando si ottiene una palla liscia ed elestica. Lasciare lievitare fino al raddoppio (circa 1 ora-1ora e mezza). Sgonfiare delicatamente l'impasto e dividerlo in 8-9 pezzi, formare delle palline e lasciare riposare per 15-30'. Nel frattempo accendere il forno a 250°C inserendo la placca in modo che anch'essa si scaldi (è infatti l'alta temperatura che fa gonfiare velocemente questo pane). Stendere le palline in dischi di 3-6 mm di spessore e e infornare 2-3 pita alla volta (o quanti ce ne stanno sulla placca) per 3-5'. Devono rimanere chiari, solo leggermente dorati ai bordi. Per la buona riuscita dei pita sono fondamentali due cose: quando vengono stese le palline la superficie deve rimanere liscia senza crepe e quando si infornano non si devono formare pieghe.

Provateli!!

Un sorriso con la bolla,
Diletta

PS. Devo ricordarmi di ricomprare la salsa tahini e poi vi faccio il baba-ganuj. Intanto qui da Lydia potete trovare qualche ricetta.


mercoledì 23 settembre 2009

Grissini Stirati...

Grissini Stirati

....delle sorelle Simili.
Questi grissini sono eccezionali!! Settimana scorsa li ho dovuti fare ben due volte di fila (e dire che con le dosi della ricetta non ne vengono pochi!) perchè sono andati a ruba....
La ricetta è molto semplice e di sicura riuscita!

GRISSINI STIRATI

500g Farina 00
250-280g Acqua
15g Lievito di birra (io uso metà cubetto da 25g, quindi circa 12g)
1 Tsp raso di malto
8g Sale
50g Olio di oliva extra vergine

Farina di grano duro per spolverare
Olio di oliva extra vergine per spennellare

(*) Olive (nere e/o verdi), semi vari (girasole, sesamo, zucca), cubettini di pancetta, spezie (peperoncino, paprika, pepe...) ed erbe aromatiche (rosmarino, salvia...) se si vogliono aromatizzare.

In una ciotola (o nell'impastatrice) iniziare ad impastare la farina, il lievito, l'acqua e il malto. Aggiungere il sale e l'olio e impastare per 10', battendo ogni tanto l'impasto. Infarinare la spianatoia (o il piano di lavoro) con la farina di grano duro e stendere l'impasto a formare un filone di 40x10 cm. Spennellare la superficie (lati compresi) con l'olio e spolverare abbondantemente con la farina di grano duro. Coprire a campana e lasciar lievitare per 50-60'. Con un coltello bel affilato tagliare dei bastoncini larghi un dito e con delicatezza, allungarli partendo dal centro verso l'esterno. Appoggiare i grissini un vicino all'altro su una teglia ricoperta con carta da forno e infornare in forno preriscaldato a 200-220°C per circa 20'.

Se nella fase di allungamento i grissini dovessero spezzarsi, NON REIMPASTARE, ma cuocere i pezzetti così come sono.

(*) Aggiungerli all'impasto dopo il sale e l'olio. Ed impastare bene per distribuirli in modo uniforme.

Nella foto li vedete normali e con le olive nere. Li ho anche fatti con i cubettini di pancetta...davvero buoni!

Conservarli in un sacchetto di plastica ben chiuso o in contenitori a chiusura ermetica. Se prendono aria perdono di croccantezza.

Un sorriso croccante e scrocchierello,
Diletta

lunedì 21 settembre 2009

Paste di Mandorla

Almond Paste Cookies


Io ne vado matta e sicuramente sono fra i miei dolcetti preferiti perchè adoro le mandorle. Ho provato diverse ricette con esiti direi sempre soddisfacenti ma questa che vi propongo oggi è particolare perchè oltre a mandorle, zucchero e albumi prevede la scorza di arancia candita che rende questi pasticcini particolarmente profumati ed esalta il sapore di mandorla. Vista la semplicità degli ingredienti è importante che mandorle e scorze candite siano di ottima qualità!!!
Avevo scritto la ricetta velocemente sul mio quadernetto degli appunti culinari quando Mollica di Pane l'ha proposta (vi rimando a lei per leggere della provenienza della ricetta)...proprio mentre stavo organizzando la festa per il compleanno della mia mum mi è capitata per le mani e così ho deciso di farle. Ora per me questa è la ricetta per le paste di mandorla da battere!

PASTE di MANDORLA ETOILE
Per un centinaio di pasticcini

1kg di Mandorle
800gr Zucchero
200gr Scorze di Arancia candita
50gr Miele di Acacia
350gr Albumi
Ciliegie candite (ed eventualmente mandorle e chicchi di caffè) per la decorazione

Facoltativo (*):
30g Gomma arabica in polvere
125 g Acqua

In un mixer ridurre le mandorle a farina unendo qualche cucchiaio dello zucchero previsto dalla ricetta e tenere da parte. Sempre utilizzando un mixer ridurre a crema la scorze candite (per questa operazione il massimo sarebbe usare un mortaio). In una ciotola unire alla farina di mandorle, lo zucchero, il miele, le scorze ridotte a crema e l'albume. Mescolare fino a quando gli ingredienti sono ben amalgamati e se il composto dovesse risultare troppo duro ed asciutto aggiungere, poco alla volta, dell'altro albume . Riempire una sac a pochè con bocchetta spizzata (oppure liscia) e formare i pasticcini direttamente sulla teglia ricoperta di carta da forno. Decorare a piacere con una ciliegia candita, una mandorla o un chicco di caffè. Lasciare riposare i dolcetti per un giorno intero a temperatura ambiente e poi infornare a 180-200°C fino a quando saranno lievemente dorati. La cottura è il passaggio critico: non devono scurire troppo perchè devo rimanere morbidi all'interno; visto che ogni forno è un mondo a sè, è difficile quantificare precisamente il tempo di cottura....teneteli d'occhio!!!!

Facoltativo (*): Mentre i pasticcini sono in forno, portare ad ebollizione l'acqua e sciogliervi la gomma arabica mescolando. Appena sfornati, pennellarli con la gomma arabica per lucidarli.

Lasciare raffreddare e conservare in scatole di latta a chiusura ermetica. Si conservano morbidi per molti giorni.

Un sorriso profumatissimo,
Diletta

venerdì 18 settembre 2009

Crostatine Bella Elena

Crostatine Bella Elena

Ho preparato queste crostatine per la festa di compleanno della mia mum ed insieme ai baci di dama hanno fatto furore!!
Tra l'altro sono semplici e veloci da fare e, cosa non da poco, fanno la loro...ehm p..ca, ooops bella, figura!

Ho preso la ricetta da "Dolcetti e Mignon" di Sara Gianotti e Anna Prandoni, De Vecchi Editore. E' un librino davvero ben fatto.

CROSTATINE BELLA ELENA
Per circa 30 crostatine

500g Pasta Frolla (*)
2 Pere
20g Burro
40g Zucchero
100g Panna
100g Cioccolato fondente
Granella di nocciole per decorare

(*) Potete usare la ricetta che usate solitamente.

Stendere la pasta frolla su un piano leggermente infarinato, cercando di ottenere una sfoglia di spessore uniforme. Con un coppapasta rotondo (nel mio caso a fiore) leggermente più grosso degli stampi che si hanno a disposizione (**), tagliare la pasta e sistemarla nelle formine.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 10' o finchè non saranno le crostatine non saranno dorate. Nel frattempo lavare, sbucciare e tagliare a fettine le pere. Farle saltare a fuoco vivace con il burro e lo zucchero per qualche minuto. A piacere sfumare con del liquore (ottima scelta, il rum!).
Sfornare le crostatine e lasciarle raffreddare. In un pentolino portare ad ebollizione la panna, toglierla dal fuoco e unirvi il cioccolato, mescolando velocemente; lasciare raffreddare. Farcire le tartellette con le fettine di pera, ricoprire con la crema al cioccolato e decorare con la granella di nocciole.

(**) Io ho usato gli stampi da mini muffin.

Un sorriso goloso,
Diletta

martedì 15 settembre 2009

I suoi primi 60 anni

Mum

Oggi la mia mamma compie i suoi primi 60 anni e questa giornata è per lei.

Buon conpleanno Annamaria!!!
Ti vogliamo bene,
Noi, tutti.

venerdì 11 settembre 2009

Baci di Dama Piemontesi

Baci di Dama Piemontesi

Questi dolcetti dall'aria semplice, dall'aspetto brutterello (per lo meno i miei!) ma così tanto buoni sono stati per qualche tempo la mia bestia nera perchè tutte le volte che arrivava il momento di infornarli le mie speranze crollavano miseramente: perdevano la loro forma a cupola e mi ritrovavo con dei biscotti piatti tutti belli unti. Dopo ogni fallimento mi davo dell'idiota perchè dico io, ma come si fa a sbagliare questi biscotti che hanno una ricetta facile ma che più facile non si può??? Eppure....
Fortuna che sono testarda e quando mi metto in testa una cosa non mollo l'obiettivo nonostante le capocciate contro il muro; così, leggendo qui e lì per cercare di capire dove sbagliavo ho scoperto un paio di cosettine...proprio quelle cosettine di cui spesso le ricette non parlano ma che sono proprio quelle cosettine lì che fanno la differenza fra successo e fallimento.
Ok ok, basta girarci intorno, ve le dico:

1) Velocità di esecuzione: come per la frolla, il burro deve essere lavorato il meno possibile per non bruciarlo...pena lo spatasciamento in cottura!

2) Riposo dell'impasto in frigorifero: l'impasto deve riposare in frigorifero in modo che il burro si risolidifichi e riprenda la giusta consistenza...pena lo spatasciamento!

3) Temperatura del forno: deve essere "dolce", 130-150°C...pena lo spatasciemento! Questa se volete è la variabile più critica perchè ogni forno è diverso; conviene dunque provare con il proprio forno e decidere la temperatura più adatta. Io di solito sto sui 140°C (statico).

Ed ora veniamo alla ricetta. E' di Luca Montersino e la trovate anche da Pinella a cui è stata passata da Elisabetta Cuomo...insomma c'è da andare sul sicuro!
Ad onor del vero non è rigorosamente ortodossa perchè prevede un tuorlo piccolo e un pochino meno zucchero rispetto a burro, farina e farina di nocciole e/o mandorle. La ricetta doc dei baci infatti prevede uguali quantità di burro, farina, zucchero e nocciole e/o mandorle (ve l'ho detto che era facile che più facile non si può!).

BACI DI DAMA (L. Montersino)
Per circa 60-70 pezzi

250gr Burro morbido
200gr Zucchero
1 Tuorlo piccolo
250gr Farina 00
250gr Farina di nocciole
1tsp Essenza di vaniglia
1 Pizzico di sale
Cioccolato fondente

Lavorare il burro morbido con lo zucchero, aggiungere il tuorlo, l'essenza di vaniglia e il sale. Aggiungere le due farina e lavorare velocemente per ottenere una palla compatta. Far riposare l'impasto in frigorifero per almemo 6 ore. Formare delle palline piccole e disporle sulla teglia distanziandole bene. Lasciare riposare ancora 1 ora (almeno) in frigorifero. Accendere il forno statico a 140°C e cuocere per circa 25'. I baci devono essere sfornati quando sono ancora chiari e friabilissimi. Lasciare raffreddare completamente prima di accoppiarli con il cioccolato fuso.

Sono più buoni consumati qualche giorno dopo, quindi conservarli in scatole di latta o tupperware a chiusura ermetica.

Un bacio sorridente,
Diletta

PS. Dedico un bacio, anzi due...no facciamo tre alla Se: Happy Birthday!!

PPS. Ma very very VIPPS!!! L'altro giorno quando i miei baci erano in forno mi sono trovata su Facebook a parlarne con Ale Raravis e Wiggi e Ale, che ne sa sempre una più del diavolo ed è per un quarto piemontese, ha condiviso con noi la sua ricetta di famiglia. Vi riporto quanto da lei scritto:
"Ricetta della bis bis nonna (sembro super pippo)
Premessa: pur essendo una ricetta di origine piemontese, il tipo di frutta secca varia da zona a zona: nel cuneense, per esempio, solo nocciole, a tortona solo mandorle. In alcune zone, mezzo e mezzo: la differenza sostanziale è nel gusto e nel colore- più scuro, quello con le nocciole.
Comunque, ecco la nostra: tpt (*) di nocciole macinate finissime, farina 00, burro morbido e zucchero. Normalmente, con 200 g vengono una 70ina di baci, dipende da quanto li fai grossi. Mescoli velocemente gli ingredienti, prendi una teglia da biscotti rivestita di carta da forno, fai le palline e metti in frigo. Oppure, se in frigo non ti ci sta, tieni l'impasto in frigo almeno 3 ore. lo spatasciamento nel forno, infatti, dipende non solo dalla temperatura interna, ma anche dal grado di morbidezza del burro: se è "bruciato" da una lavorazione troppo lunga, ti succede come per i biscotti di frolla, che si allargano in cottura. L'unica avvertenza è che poi devi lavorare velocemente. Forno: meglio se non ventilato, 140-150 gradi. Col mio, se non sono di corsa, faccio un non ventilato a 150 gradi per una ventina di minuti, anche qualcosa di più; sennò, ventilato a 130. Li devi tirar fuori che sono ancora friabili- e li devi lasciare a prendere aria per un po': tutto il tempo del raffreddamento, come minimo. Poi fai fondere del cioccolato fondente e li unisci con quello. Quella troglodita di mia figlia li mangia con la nutella, per esempio- e, anche se non glielo posso dire, sono uno spettacolo. Sono migliori due o tre giorni dopo: anzi, ti dirò che io spesso li preparo e non li farcisco: li metto in una scatola di latta e dopo quattro o cinque giorni procedo con il cioccolato, come facevano le mie prozie. mi sembra di averti detto tutto. ciao ale"

(*)= Tanto Per Tanto, cioè gli ingredienti devono essere pesati in uguale quantità. In questo caso stesso peso di zucchero, burro, farina e nocciole.

mercoledì 9 settembre 2009

I Cantucci

Cantucci
Eccomi qui.....finalmente!!!!
Non sto a tedarvi con i motivi che mi hanno costretta a trascurare e non poco il mio già miserello blog...diciamo che fra il lavoro, giuismi ed eventi vari ho avuto la mente e le giornate occupate a soffiare via i nuvoloni che c'erano nel mio cielo. Comunque tutto questo soffiare è servito eccome, soprattutto a leggermi un po' meglio e a capire davvero chi, come e cosa voglio essere, per me e per gli altri.
Sono in Italy....e in questi giorni a parte scrivere sono presa con i preparativi per la festa di compleanno della mia super mamma!!!E quest'anno son 60!! Abbiamo deciso di fare una mega grigliata per chiudere in bellezza quest'estate un po' così e io mi dovrò occupare del prima (stuzzichini vari) e del dopo (torta di compleanno e dolcetti).

Proprio ieri sera ho preparato questi cantucci con la ricetta di Stefano Spilli....infallibile! Sono troppo buoni e a casa nostra un must.
CANTUCCI
Per circa 50 pezzi
450g Farina 00
350g Zucchero (metterlo tutto, altrimenti perdono in croccantezza)
2 Uova
3 Tuorli
1/2 Bustina di lievito per dolci
50g Burro fuso tiepido
1 Arancia piccola
1 Pizzico di sale
250g Mandorle con la pelle (io anche 300-350g)

Tostare leggermente le mandorle in forno e lasciarle raffreddare.
Montare bene con le fruste le uova e i 3 tuorli con lo zucchero e il pizzico di sale. Aromatizzare con la scorza gratugiata dell'arancia e aggiungere il burro fuso tiepido. Lavorare ancora e sempre usando le fruste (in questo modo diventano più friabili) aggiungere la farina setacciata con il lievito. Unire le mandorle e distribuirle omogeneamente con l'aiuto di un cucchiaio di legno. Infarinandosi le mani (o meglio ancora bagnandosele) formare tre filoncini, disporli sulla placca da forno ben distanziati, spennellarli con un tuorlo sbattuto insieme ad un pochino di latte (io di solito li spennello solo con il latte) e cuocerli a 180°C 25-30', o comunque fino a doratura. Sfornare e farli intiepidire. Tagliarli a fette oblique e mettere in forno sempre a 180° a biscottare, 5' per lato.
Inutile dire che la morte loro è pucciarli in un bicchierino di ottimo Vin Santo...

Un sorriso croccante,
Diletta

PS: Lo so, con le immagini anzichè andare avanti sembra che io vada indietro...sorry!!!....ma sto usando la mia digitale preistorica, il portatile a scrocco da mio fratello e tutte le mie belle carte, cartine, tovaglie e sfondi attendono il mio rientro in England.