lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale 2012!


Lo so, sono sparita...di nuovo! Con l'anno nuovo vi racconterò come è trascorso quello appena trascorso e cosa mi ha portato Dicembre. Nel frattempo però vi auguro di trascorrere un Natale sereno e il più possibile spensierato insieme ai vostri cari. Metto i miei più begli auguri nel cestino di questo pane perchè qui c'è tutto: amore, famiglia, casa, condivisione e fratellanza.

Un sorriso buono,
D.

martedì 16 ottobre 2012

Zuppa Valpellinese: Io Non Mangio Da Solo



Sempre sul filo del rasoio ma non potevo non essere presente all'appello di tutte le persone che in questo mese hanno voluto partecipare al progetto Io Non Mangio Da Solo lanciato da Virginia in collaborazione con Progetto Mondo Mlal .
Io Non Mangio Da Solo nasce come una campagna di sensibilizzazione alimentare che prende in considerazione il problema della malnutrizione e della fame con l'obiettivo, meno semplice e scontato, della cooperazione; occorre che gli uomini e le donne delle aree più povere e dimenticate vengano sostenuti affinchè possano diventare il cuore di un'agricoltura pulsante capace non solo di sostenere il loro fabbisogno ma anche di destinare l'eccedenza del raccolto alla vendità nei mercati. In questo modo, si potrà creare un sistema alimentare ed economico autosufficiente.

Protagonista del contest è il Pane: da sempre alimento simbolo di vita, speranza, prosperità e condivisione. Quando ho pensato alla ricetta da preparare ho deciso quasi subito che questa dovesse avere come ingrediente sì del pane, ma del pane da recupero. Credo che sviluppare una sensibilità alimentare voglia anche dire, oggi più che mai, imparare a non sprecare il cibo. Evitare gli sprechi è un gesto importante che che ci aiuta ad apprezzare quanto abbiamo e soprattutto a non dare per scontato ciò che ogni giorno portiamo sulle nostre tavole.

In fatto di riciclo, niente batte la tradizione dei nostri nonni ed essa mi sono rivolta per la ricetta che vi propongo oggi: la Zuppa Valpellinese.
Questa zuppa è tipica della Val Pelline anche se la zuppa di pane e cavoli o "sopa mitunà" è diffusa in tutta la Val d'Aosta.

INGREDIENTI
Per 4 Persone


Tagliare il cavolo a listarelle sottili e farlo cuocere nel brodo (che sia buono!) per circa 50'. Tagliare il pane a fette spesse circa 1cm e farlo tostare leggermente in forno a 200°C (o sul camino). Tagliare anche la fontina in fettina sottili e imburrare una pirofila da forno. Ricoprire il fondo della pirofila con uno strato di fette di pane, fettine di fontina, irrorare abbondantemente con il brodo di cavoli e spolverizzare con pepe e noce moscata. Ripetere a formare altri due strati terminando con la fontina e una spolverata di pepe e noce moscata. Mettere in forno a 170°C per 50'.
Servire calda.

Il massimo sarebbe di farla cuocere lentamente nel camino o sulla stufa a legna come si faceva un tempo.


Un sorriso buono e giusto, 
D.

martedì 25 settembre 2012

Letto, Fatto: Ciambella alle Nocciole



Il numero di Settembre Ottobre di Sale&Pepe non ha fatto in tempo a varcare la soglia di casa che era già in cucina aperto a pag. 49. A casa si aveva voglia di dolce e delle belle nocciole in dispensa; quindi letto, fatto. Per la glassa non ho usato cioccolato al latte come da ricetta perchè non lo amiamo; ho glassato con del buon cioccolato fondente fuso che ho poi ricoperto con nocciole tostate tritate grossolanamente per dare un tocco croccante e goloso alla ciambella.

CIAMBELLA alle NOCCIOLE
Per uno stampo da 20-22cm 

200g Farina Debole
150g Zucchero
170g Nocciole tostate (oppure 150g farina di nocciole + 20-30g nocciole intere)
100g Burro
2 Uova
8g Lievito per dolci
5 Cucchiai di Latte
150g Cioccolato Fondente

 Tritare finemente 150g di nocciole con 50 g di zucchero (se si parte dalla farina omettere questo passaggio e usare tutto lo zucchero per montare il burro). Montare il burro morbido con il resto dello zucchero fino ad ottenere un composto bianco e soffice. Unire le uova, uno alla volta, la farina setacciata con il lievito, il latte e le nocciole tritate. Amalgamare bene con una spatola. Imburrare e infarinare lo stampo e versarvi l'impasto. Cuocere in forno preriscaldato a 170-180°C per circa 40-50'. Sfornare, lasciare riposare per qualche minuto, sformare e lasciar raffreddare completamente su una gratella. Sciogliere il cioccolato fondente, glassare la superficie della ciambella e cospargerla con il resto delle nocciole tritate molto grossolanamente. Io ne ho usate circa 100g per una copertura più uniforme.



La consistenza è leggera e friabile ed assomiglia a quella del Dolce Varese. E' ottima per la pausa caffè così come è o insieme a una cucchiaita di panna fresca montata senza zucchero.

Un sorriso nocciolato,
D.


Last but not least, vi ricordo l'iniziativa "Io Non Mangio Da Solo" lanciata da La Spilucchina. Dateci dentro!!

Io Non Mangio Da Solo

lunedì 10 settembre 2012

Un Post Che Non C'è: Conserva di Pomodori



Post piccino picciò per condividere una non ricetta. D'estate e d'inverno mi lamento, sempre dietro ai pomodori: d'estate perchè ce ne sono sempre troppi, più della nostra capacità di consumarli e d'inverno perchè non ce ne sono (mi raccomando la stagionalità!) e mi mancano. Così da qualche anno li metto sotto vetro....ma non come passata. Di passate "buone e giuste" ne trovo, quello che mi piace ritrovare quando le giornate son corte e un po' grigie, è proprio il sapore del pomodoro fresco; e questo è fino adesso il modo migliore che ho trovato (me l'ha passato la mia mum) per invasare il sole estivo e tirarlo fuori quando mi vien un po' di nostalgia.

POMODORI in CONSERVA

Pomodori maturi ma sodi
Barattoli di Vetro

Con molta pazienza (avrei dovuto aggiungerla agli ingredienti) sbucciare i pomodori, tagliarli a metà e "strizzarli" per eliminare semi e parte acquosa. Mi raccomando la strizzatura fatela su un colino così da recuperare l'acqua dei pomodori che ultimamente va molto di moda. Invasare i pomodori stretti stretti, tappare, immergerli in acqua (che superi di 1-2cm i tappi) e farli bollire per 30'. Lasciare raffreddarecompletamente nell'acqua affinchè si crei il vuoto e metterli in dispensa. Utilizzare a piacere, io di solito faccio un sughetto fresco.

Con lo stesso metodo metto via i datterini o i pomodori ciliegina da mettere sulla focaccia o sulla pizza: si tagliano a metà, si strizzano delicatamente, si invasano, si sterilizzano et voilà l'estate è pronta da servire in inverno.

Li metto via semplicemente, senza alcuna spezia o erba aromatica ma nulla vi vieta di aggiungere nei vasetti qualche foglia di basilico o dell'aglio.

Un sorriso rosso,
D.

mercoledì 5 settembre 2012

L'Estate Sta Finendo: Pan Girasole


Country Sourdough Bread

Settembre, l'estate sta finendo....e anche a questo giro mi vien da dire che "poteva andare meglio". Negli ultimi anni questa stagione si rivela sempre un po' strana e faticosa: parto con le migliori intenzioni (farò, scriverò, fotograferò...) e piena di aspettative ma poi in un modo o nell'altro mi perdo in una sorta di limbo interiore e il tempo scivola dalle mani. Non solo, quest'anno è arrivato anche uno schiaffone di quelli che la vita ti regala (verbo da usare solo con il senno di poi e dopo averci meditato e pianto su per trovarne un senso) quando meno te lo aspetti, potente e sonoro: allora fanculo il limbo, il grigio e i drammi che non sono drammi.
Mi son svegliata, a settembre, e ho iniziato questo mese di petto e con tutta la grinta che posso. Con me, è uscito dal letargo (e dall'insalamatura) anche Lazzaro che ha ripreso la sua attività....anche lui arzillo e forzuto.

PAN GIRASOLE (*)
1kg Farina Sapori Antichi (Molino Marino)
200g Farina 0
600g Lievitino di Lazzaro (fatto la sera prima con 200g Lievito Madre, 200g Acqua, 200g Farina)
30g Sale

Nella ciotola dell'impastatrice mettere il lievitino, le farina e l'acqua, azionare la macchia a velocità bassa per 3', poi passare a velocità media per 6'. Quando si è formata una palla ma ancora ruvida, spegnere e lasciare riposare per 20-30'. Aggiungere il sale e lasciarlo assorbire per 2-3' a velocità bassa poi passare a velocità medio-alta e lavorare per 10-15'. L'impasto è pronto quando diviene liscio ed elastico. Rovesciarlo sulla spianatoia leggermente infarinata e lasciare riposare per un'oretta. Riprendere l'impasto e dare due giri di pieghe a tre. Lasciare riposare ancora un'ora, poi spezzare e formare i filoni o le pagnottelle. Metterle in un cestino ricoperto da un canovaccio infarinato e lasciarle lievitare a temperatura ambiente per 3-4 ore, o comunque fino a quando il pane è pronto per essere infornato (prova dito: premere delicatamente con un dito e se la fossetta lasciata torna su in modo regolare). Accedere il forno al massimo inserendo una placca da forno. Quando è in temperatura, tirare velocemente fuori la placca e rovesciare le forme, incidere con una lametta e infornare spruzzando per bene il forno. Cuocere per 20' poi girare la placca e continuare a cuocere per altri 10'. Se si è lavorato bene il pane in cottura sviluppa tantissimo e non dovrebbe impiegare più di 40' per cuocere.

(*) In questo caso ho fatto delle pagnottelle da 250g che ho stampato con un attrezzino a forma di girasole.

Un sorriso bello,
D.

PS. Questo post, i cambiamenti e tutto il buono che verrà sono per Marco, buongustaio e fan di Lazzaro, ....e Giovanni, Athos e Lola.




venerdì 13 luglio 2012

I'm back: Confettura di Albicocche & Lavanda

Apricot & Lavander Jam

Non ci credo, sono passati esattamente 7 mesi dall'ultimo post de Lo Scief Scientifico. Allora eravamo in inverno oggi siamo in piena estate, e mi sembra ieri tanto i giorni sono stati intensi e pieni pieni. Spesso mi siete venuti in mente ed alcuni di voi mi hanno anche scritto per sapere che fine avessi fatto. Già, ma che fine ho fatto? Ho fatto la fine di Dr. Jackill e Mr. Hide: di giorno insegnante e di sera studente. Ebbene sì sono ritornata fra i banchi!!!! Vi tengo ancora qualche mese sulle spine perchè questa nuova avventura si chiuderà solo a fine Dicembre e spero di uscirne vincitrice. Il 30 Giugno invece ho smesso i panni dell'insegnante e mi sto godendo un po' di calma e tranquillità e soprattutto di casa, giardino e orto....e sono contenta!

La confettura che vi propongo oggi è un classico....albiccocche e lavanda.....per me però è stata la prima volta e ne sono rimasta entusiasta. Il prossimo inverno sarà di nuovo estate!

CONFETTURA di ALBICOCCHE & LAVANDA
Per 4 vasetti da 250ml

1,3 Kg Albicocche (già pulite e tagliate a pezzetti)
650 g Zucchero
5 Spighe fresche di Lavanda (*)
1/2 Limone (succo)

In una capiente ciotola di ceramica o di vetro mettere le albicocche e lo zucchero. Mescolare ed aggiungere 3 spighe intere e 2 sgranate (quindi solo i fiori). Lasciare macerare in frigorifero per 10-12 ore mescolando di tanto in tanto. Trascorso il tempo togliere la tre spighe intere e cuocere la confettura per 10' da quando ha raggiunto il bollore (oppure fino a quanto raggiunge i 105°C). Invasare nei vasi sterilizzati e tappare subito.
Lavander Honey To Be....

Io sterilizzo i vasi in questo modo: li lavo con acqua e sapone e li sciacquo molto bene. Li metto sulla placca del forno con i tappi (rivolti all'insù) e metto in forno. Accendo a 100-125°C e li tengo caldi fino al momento di invasare.
(*) Fare attenzione alla quantità di lavanda da aggiungere perchè se si esagera la confettura prende un gusto amaro e quasi di sapone. Io ho provato con 5 spighe belle piene (di quelle che vedete in foto) e l'ho trovata perfetta.

Un sorriso bello,
D.

martedì 13 dicembre 2011

Lussekatter: Santa Lucia al Cubo


Lussekatter

Oggi è Santa Lucia e anche io come molti foodblogger ho deciso di accogliere l'iniziativa di Caris e di stringermi intorno alla Fondazione Santa Lucia, ai suoi pazienti e al personale che vi lavora per manifestare la mia solidarietà contro una decisione profondamente ingiusta da parte della Regione Lazio che vuole chiudere a fine mese questo istituto per mancanza di fondi, sì avete capito bene, per mancanza dei soldi necessari a mantenere in piedi la struttura e a pagare gli stipendi. Ma come si fa anche solo a pensare di chiudere un centro di eccellenza che rappresenta per molte persone e soprattutto per molti bambini l'unica risorsa, il punto di riferimento per tornare a (o per sperare di) migliorare la propria qualità di vita e di conquistare quella che per tanti di noi è semplice normalità?
Grazie all'operazione di sensibilizzazione al problema che i genitori dei piccoli pazienti hanno fatto, sembra che qualche cosa si stia muovendo a favore di questa fondazione.....ma io sono un po' come S. Tommaso e se non vedo non credo. E  mi aspetto di sentir parlare del Santa Lucia, aperto ed operativo, anche nel 2012 (e dopo ancora)!

I Lussekatter, cioè i "gatti di Santa Lucia", sono delle brioche svedesi allo zafferano che vengono mangiate per colazione il giorno di Santa Lucia; questa giornata è una festa molto sentita nei paesi del Nord Europa ma anche in alcune zone della nostra penisola.

LUSSEKATTER
Per 10 pezzi

1/2 Cucchiaino di pistilli di zafferano (o 1 bustina) (*)
2 Cucchiai di acqua bollente
500g Farina forte (tipo Rieper)
220 ml Latte tiepido
12g Lievito di birra
1 Uovo
75g Zucchero (se ne possono mettere 50-100g a seconda della dolcezza che si vuol dare all'impasto)
100g Burro morbido
1 Pizzico Sale

Mettere lo zafferano in una tazzina da caffè, aggiungere l'acqua bollente, coprire con la pellicola e lasciare riposare il più a lungo possibile (fino a 12 ore).
Nella ciotola dell'impastatrice (o in una ciotola capiente) mettere la farina, lo zucchero e il sale e mescolare bene. Sciogliere il lievito nel latte tiepido ed unire l'uovo sbattendolo leggermente con la forchetta per romperlo. Avviare a velocità medio-bassa ed aggiungere alla farina il latte-lievito-uovo. Aggiungere anche l'acqua con lo zafferano precedentemente filtrata. Impastare bene fino a quando lìimpasto si incorda, diviene cioè liscio e si stacca dalla ciotola. A questo punto aggiungere il burro morbido un pezzetto per volta fecendo assorbire bene ogni pezzetto prima di aggiungere il successivo. Incordare nuovamente. Formare una palla e lasciare lievitare fino al raddoppio coperto da pellicola. Al raddoppio, riprendere la pasta e dividerla in 10 pezzi da circa 90g l'uno. Formare con ognuno una pallina stretta, lasciare riposare 15' in modo che il glutine si rilassi e porcedere a formare dei cordoncini lunghi 35-40 cm. Arrotolare ogni cordoncino a S (oppure formare un 8) mettendo al centro di ogni ricciolo un'uvetta. Mettere le briochine su una placca foderata di carta da forno e far lievitare fino al raddoppio. Spennellare con l'uovo sbattuto e cuocere in forno caldo a 200°C per circa 12 minuti.

Questo pandolce è molto aromatico ed è perfetto insiema alla marmellata per una colazione dolce. Diminuendo la quantità di zucchero a 50g queste briochine possono anche essere consumate insieme a formaggi e salumi per un inizio di giornata o una merenda salata.

(*) Io che non amo molto lo zafferano ne metto solo mezza bustina in modo che l'aroma sia leggero e non marcato.


Un sorriso solidale,
D.