martedì 16 ottobre 2012

Zuppa Valpellinese: Io Non Mangio Da Solo



Sempre sul filo del rasoio ma non potevo non essere presente all'appello di tutte le persone che in questo mese hanno voluto partecipare al progetto Io Non Mangio Da Solo lanciato da Virginia in collaborazione con Progetto Mondo Mlal .
Io Non Mangio Da Solo nasce come una campagna di sensibilizzazione alimentare che prende in considerazione il problema della malnutrizione e della fame con l'obiettivo, meno semplice e scontato, della cooperazione; occorre che gli uomini e le donne delle aree più povere e dimenticate vengano sostenuti affinchè possano diventare il cuore di un'agricoltura pulsante capace non solo di sostenere il loro fabbisogno ma anche di destinare l'eccedenza del raccolto alla vendità nei mercati. In questo modo, si potrà creare un sistema alimentare ed economico autosufficiente.

Protagonista del contest è il Pane: da sempre alimento simbolo di vita, speranza, prosperità e condivisione. Quando ho pensato alla ricetta da preparare ho deciso quasi subito che questa dovesse avere come ingrediente sì del pane, ma del pane da recupero. Credo che sviluppare una sensibilità alimentare voglia anche dire, oggi più che mai, imparare a non sprecare il cibo. Evitare gli sprechi è un gesto importante che che ci aiuta ad apprezzare quanto abbiamo e soprattutto a non dare per scontato ciò che ogni giorno portiamo sulle nostre tavole.

In fatto di riciclo, niente batte la tradizione dei nostri nonni ed essa mi sono rivolta per la ricetta che vi propongo oggi: la Zuppa Valpellinese.
Questa zuppa è tipica della Val Pelline anche se la zuppa di pane e cavoli o "sopa mitunà" è diffusa in tutta la Val d'Aosta.

INGREDIENTI
Per 4 Persone


Tagliare il cavolo a listarelle sottili e farlo cuocere nel brodo (che sia buono!) per circa 50'. Tagliare il pane a fette spesse circa 1cm e farlo tostare leggermente in forno a 200°C (o sul camino). Tagliare anche la fontina in fettina sottili e imburrare una pirofila da forno. Ricoprire il fondo della pirofila con uno strato di fette di pane, fettine di fontina, irrorare abbondantemente con il brodo di cavoli e spolverizzare con pepe e noce moscata. Ripetere a formare altri due strati terminando con la fontina e una spolverata di pepe e noce moscata. Mettere in forno a 170°C per 50'.
Servire calda.

Il massimo sarebbe di farla cuocere lentamente nel camino o sulla stufa a legna come si faceva un tempo.


Un sorriso buono e giusto, 
D.

12 commenti:

  1. Evviva DIletta! E io che ti aspettavo alle 23.59 di stasera...

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  2. mi fai venire voglia di andare in montagna!

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    1. Con le temperatura che ci sono fuori (per lo meno da me) questa zuppa sarebbe proprio da ri-fare!

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  3. Un'ottima zuppa. Bellissima la presentazione.
    Un saluto.

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    1. Virginia questa zuppa è davvero molto molto buona!

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  4. ciao volevo salutarti e farti i complimenti per il blog e per la ricetta ci sono capitata per caso e m'è piaciuto! :)

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  5. ciao sono cinzia la tua zuppa e' molto interssante girando per il tuo blog ho trovato la ricetta degli amaretti scusa l'ignoranza ma tps cosa vuol dire e l'albume e' montato a neve?grazie e complimenti per quello che fai

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  6. strepitosa!
    Già che ci sono vorrei assolutamente segnalarti il contest di Natale più spiritoso dell'anno!!! http://www.archcook.com/2012/11/un-natale-spiritoso-contest-toschi.html
    ti aspetto

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  8. Cerco sempre delle ricette originali per preparare ,questa mi sembra molto originale ,giusta per questi giorni che il sole non riscalda, ma al meno mi riscalderò con questa deliziosa zuppa.Baci

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