venerdì 11 dicembre 2009

Pagnotta con Castagne & Pancetta Affumicata

Chestnut & Bacon Bread

Altro giro di pane....ultimamente non faccio altro che impastare!! Come vi ho detto vorrei davvero imparare ad usare il lievito madre nel migliore dei modi per sostituirlo del tutto (o quasi) al lievito di birra..ma come è come non è per ora son ferma a pane, pizze e focacce...già perchè con i lievitati dolci non ho avuto molta fortuna! Buoni son buoni ma mi vengono sempre gnucchi e poco soffici. A casa si son sacrificati a mangiare il risultato dei miei esperimenti sul fallimentare andante...veneziane, babà e kugelhopf.. solo perchè mi vogliono un gran bene...

Comunque oggi beccatevi questa ricetta che invece è stata un successo. Anche questo è stato preparato con il metodo della Lovatina ed è ottimo consumato con formaggi.

PAGNOTTA con CASTAGNE e PANCETTA AFFUMICATA

LIEVITINO
alla sera

200g Lievito madre
200g Farina Manitoba
200g Acqua

In una ciotola sciogliere il lievito madre nell'acqua, aggiungere la farina e mescolare. Si ottiene una pastella molto consistente. Coprire con pellicola e lasciare lievitare tutta la notte nel forno spento.

IMPASTO
al mattino

600g Farina 0 (io qui in England uso una strong bread flour)
200g Farina integrale
300g Lievitino
150g Castagne lessate
150g Pancetta affumicata a cubetti
400g Acqua
20g Sale
1 Giro abbondante di olio extravergine

Impastare le farine, il lievitino e l'acqua. Quando l'impasto ha preso consistenza aggiungere il sale e dopo qualche minuto l'olio. Alla fine aggiungere le castagne e la pancetta e impastare ancora per amalgamarle bene.
Lasciare lievitare per 2-3 ore, poi stendere l'impasto a formare un rettangolo e avvolgerlo su se stesso senza però stringere troppo. Mettere la pagnotta a lievitare in un cestino rettangolare ricoperto di carta da forno e infarinato (*) fino al raddoppio. Prova dito. Accendere il forno a 220°C inserendo una placca capovolta e quando è in temperatura spruzzarlo con acqua. Infornare il pane (facendolo scorrere dal cestino alla placca aiutandosi con un angolo della carta da forno), spruzzare anch'esso abbondantemente (in questo modo si ottiene una bella crosta) e abbassare la temperatura a 200°C. Dopo 10' minuti abbassare a 180°C e cuocere per una mezz'oretta. Il pane è ben cotto quando picchiettando il fondo, suona vuoto.

Chestnut & Bacon Bread

E' già buonissimo così però io next time aumenterei la quantità di castagne e di pancetta ad almeno 200g ciascuno.

(*) Io ho un cestino tondo e uno rettangolare che uso sempre per far lievitare il pane che in questo modo mantiene la forma e si sviluppa bene in altezza. Potete anche usare una placca da forno ricoperta di carta da forno e infarinata e per mantenere la forma, usate dei pacchi di farina.

Un sorriso autunnale,
D. anzi no, DilettagnaN....ma cosa dico, meglio DilettagnaM!

martedì 1 dicembre 2009

Zuppa di Cavolo Nero

Zuppa di Cavolo Nero

Questa zuppa che è fra le mie preferite di questa stagione, l'abbiamo consumata domenica che è proprio stata una perfetta giornata autunnale: pioggia battente e freddo. E allora cosa c'è di meglio di una bella zuppa fumante che ti scalda il cuore?

E' una ricetta non difficile ma un po' lunghetta e l'unico problema, forse, sta nel trovare il cavolo nero, cosa che al di fuori della Toscana, può non essere very easy. Siccome noi ne consumiamo un bel tot, ce lo siamo piantato....anzi, lo ha piantato il mio brother che è l'agricoltore-giardiniere-green stylist di casa!

L'origine della ricetta è neanche a dirlo toscana ed è una delle poche ricette che mia mamma conserva scritte....ovviamente su un foglietto volante e senza dosi esatte...

ZUPPA di CAVOLO NERO
Per 8 persone

2 Ceppi di cavolo nero
2 Carote
2 Gambi di sedano
1 Cipolla (va bene anche il porro)
5 Spicchi di aglio
8 Patate medie
5 Tbsp passata o polpa di pomodoro
300g Fagioli bianchi di Spagna (secchi e messi a bagno la sera prima)
8 Fettine di guanciale (tagliate spesse 2-3mm)

Pane toscano abbrustolito
Olio extra vergine di oliva

Tritare finemente le carote, il sedano, la cipolla e l'aglio. In una pentola capiente mettere abbondante olio, le fette di guancila e gli odori tritati. Far rosolare e aggiungere le patate tagliate a dadini e continuare a rosolare. Aggiungere il pomodoro e le foglie sfilate del cavolo nero tagliate a listarelle (non più spesse di 1/2 cm), fare appassire. Aggiungere circa 1L di acqua bollente e far bollire un'oretta. Nel frattempo scolare e sciacquare i fagioli con acqua tiepida e cuocerli nella pentola a pressione per 45' dal fischio. Quando cotti, schiacciarne metà con una forchetta e aggiungerli tutti (con anche l'acqua di cottura) nella zuppa. Aggiustare di sale e far cuocere (sobbollendo piano) a lungo (per circa 3 ore dall'aggiunta dei fagioli). Servire con pane abbrustolito e una fetta di guanciale a testa e, se piace, aggiungere un giro di olio crudo.

Zuppa di Cavolo Nero

Un sorriso rustico e contadino,
D.

PS: Io non avevo del pane toscano e l'ho servita con un ottimo e croccante panfocaccia...home made.

mercoledì 25 novembre 2009

Pane all'Avena

Oatmeal Bread

La ricetta è molto semplice e ovviamente ho utilizzato Lazzaro, il mio lievito madre. Ovviamente perchè da qualche mesetto ormai panifico, focaccifico e pizzifico solo con Lazzarino. Il mio obiettivo è quello di usare il lievito madre per tutti i tipi di lievitati (o quasi), ricorrendo al lievito di birra solo quando è strettamente necessario; in realtà penso che esso possa davvero essere sostiutito completamente dal lievito madre, ci vuole solo un po' di esperienza e pazienza in più. I risultati però sono davvero ottimi!!!!

In questo post più che parlarvi della ricetta, vorrei spendere due parole sul metodo utilizzato per produrre cotanta bontà. Sicuramente non ho scoperto l'acqua calda e infatti non l'ho proprio scoperto...me lo ha mostrato mia suocera! Non si tratta d'altro che di fare un lievitino con un pugnetto di lievito madre, farina forte e acqua e di lasciarlo lievitare tutta la notte; il mattino seguente si impasta il pane, lo si fa lievitare e si inforna. Io ho riscontrato i seguenti vantaggi:

  • I tempi di lievitazione del pane si accorciano notevolemente; impastando di mattina presto (intorno alle 7) il pane è pronto per pranzo (diciamo le 13). Se si va al lavoro, si impasta al mattino si mette tutto in frigo e alla sera si cuoce.
  • Impastare a mano risulta più facile anche aumentando la quantità di acqua (= percentuale di idratazione) della ricetta. Questo non so spiegarlo bene ma penso sia dovuto al fatto che con la lievitazione notturna, nel lievitino inizia già a svilupparsi la maglia glutinica e quando si impasta, questa funziona da "innesco" aiutando l'impasto a prendere consistenza ed elasticità più velocemente. Quindi si riesce a gestire meglio anche una maggiore idratazione dell'impasto.
  • In cottura il pane si gonfia di più (questo l'ha notato P.!) e risulta più leggero (la mollica risulta meno compatta e "gnucca").
  • Il profumo e il sapore migliorano notevolmente.

E ora la ricetta...

PANE all'AVENA

LIEVITINO (*)
alla sera

Un pugnetto di lievito madre
Farina forte, q.b.
Acqua, q.b.

In una ciotola sciogliere il lievito madre nell'acqua e aggiungere la farina necessaria ad avere una "pastella" consistente. Coprire con pellicola e lasciare lievitare tutta la notte nel forno spento.

IMPASTO
al mattino

600g Farina d'avena
200g Farina Integrale
Lievitino (circa 200-250g)
20g Sale
400g Acqua
1 Giro d'olio abbondante

Impastare tutti gli ingredienti e lavorare fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Lasciare lievitare in un luogo tiepido (forno con la lucina accesa) fino al raddoppio. Versare l'impasto su una spianatoia infarinata e tagliarlo in 4 strisce. Arrotolare senza stringere eccessivamente ogni striscia formando dei tronchetti e disporli su una teglia (non quella che andrà in forno per la cottura). Lasciare lievitare in un luogo tiepido per 1-2 ore. Accendere il forno ventilato al massimo inserendo la placca capovolta. Quando questo è in temperatura, spruzzarlo abbondantemente di acqua, fare i tagli al pane con una lametta affilata e infornare. Abbassare a 220°C e cuocere per 10-15 minuti, spruzzando spesso con acqua per lo sviluppo della crosta (grazie Adriano!) e poi abbassare a 190-200°C fino a cottura completa. Il pane è cotto quando suono vuoto picchiando sul fondo. Lasciare raffreddare in verticale nel forno semi aperto. in questo modo la crosta si mantiene croccante (ari grazie Adriano!).

Vi do i tempi che ho seguito io...tenete presente che non avevo fretta e che ho lasciato l'impasto in cucina che (causa caloriferi pigri...ma ora non piu!) è freddina..e quando dico freddina intendo proprio freddina (sui 14-15°C). Ho impastato alle 11 del mattino e lasciato lievitare fino alle 17. Ho formato i tronchetti e alle 22.30 ho cotto il pane.

Oatmeal Bread

(*) Io ora lo chiamo affettuosamente Lovatina...come lo chiama mia suocera che lo ha imparato da sua mamma Caterina che lo ha imparato dalla sua e così fino alla notte dei tempi. In dialetto cilentano infatti, il lievito madre si chiama Lovato. Quindi per me questo è il Metodo della Lovatina!!!

Un sorriso buono,
D.

martedì 24 novembre 2009

Tanti Auguri a Me: Torta di Pane...

Torta di Pane

...della mia mamma!!
Già perchè sin da quando sono bimbetta la Torta di Pane è la torta che lei mi preprara per il mio compleanno...e io l'adoro!!!!
E visto che ci siamo ne approfitto per festeggiare anche se con molto ritardo il mio PRIMO blogcompleanno!! E' passato un anno e la strada da fare è ancora molta pero' mi sento di dire che in tutto questo tempo sono culinariamente cresciuta e migliorata e che fra un incasinamento e l'altro mi sono venute un sacco di belle ideuzze....di cui una sarà, hopefully, da sfogliare!!
...Ma diamo tempo al tempo e stay tuned!!!

Non posso non ringraziare tutti voi, compagni di avventura, foodblogger e non, per gli stimoli e la carica che mi trasmettete..GRAZIE!

Last but not least, un grazie a Pietro, alla mia mum, al mio brother, alla Claudietta e a tutta la mia tribù per la pazienza e la "sU/Opportazione"!

Inutile dire che la mia mamma è della scuola "ad occhio"...fortunatamente mi son fatta dare le dosi appena l'ha fatta prima che le scappassero via dalla testa...

TORTA di PANE

1Kg Pane (raffermo o quasi)
800g Panettone
300g Amaretti
3 Uova
2L Latte
3 Tbsp Zucchero
2 Tbsp Cacao Amaro
70g Uvetta
1 Manciata noci
1 Manciata pinoli

100g Pinoli (per la decorazione)

Spezzettare il pane in una grande ciotola e aggiungere un litro di latte. Quando questo è stato assorbito, aggiungere il panettone a pezzi, gli amaretti sbriciolati e il secondo litro di latte. Lasciare riposare 4 o 5 ore (anche tutta la notte) e poi schiacciare tutto bene con le mani. Aggiungere tutti gli altri ingredienti e mescolare bene (con le mani o un cucchiaio di legno) per amalgamarli.
Imburrare e infarinare una teglia (circa 25X40), versarvi l'impasto, aggiungere qualche fiocchetto di burro, cospargere un cucchiaio di zucchero e i pinoli per la decorazione. Infornare a 180°C per 1 ora circa.

NOTE: A me piace spessa ma, se preferite, con queste dosi si possono fare due torte meno alte. L'aggiunta del panettone secondo me da alla torta una marcia in più (fortunatamente a fine novembre si trovano già). Diciamo che nella versione della mia mum questa non è più una torta "povera" e se volete proprio fare le cose per bene servitela con una crema di mascarpone (*) o panna montanta non zuccherata (o pochissimo zuccherata).
Wiggi, mi ha ricordato un dettaglio importantissimo....va mangiata fredda perchè così è troppo più buona!

(*) CREMA di MASCARPONE
Si può scegliere il gusto a seconda della nota profumata che si vuole far risaltare, l'arancia dei canditi o la mandorla degli amaretti.

All'ARANCIA
250g Mascarpone
1 Arancia grande (tutto il succo + tutta la scorza grattugiata)
1-2 Tsp Zucchero

Unire al mascarpone, il succo e la scorza dell'arancia e mescolare bene. Aggiungere 1 tsp di zucchero e assaggiare. Se necessario, aggiungere anche il secondo.

All'AMARETTO
250g Mascarpone
Qualche Tbsp Amaretto di Saronno
1-2 Tsp Zucchero

Unire al mascaropone l'amaretto di saronno secondo il proprio gusto e mescolare. Aggiungere lo zucchero e mescolare ancora bene.


A me la torta di pane piace più da sola...

Un sorriso 33+1,
D.

venerdì 20 novembre 2009

Crostoni di Pane Toscano con Mousse Tiepida di Ceci, Gamberi e Lardo di Colonnata

Crostoni di Pane Toscano con Mousse Tiepida di Ceci, Gamberi & Lardo di Colonnata

Come sempre arrivo qualche secondo prima del suono del gong...negli ultimi tempi poi sono di un dimenticherello oserei dire "fastidioso"...sì perchè mi do fastidio da sola! Mi devo segnare le cose altrimenti mi scappano via dalla testa e anche quando le segno spesso mi capita di perdere i foglietti volanti su cui ho appuntato date, ricette, note, idee, indirizzi, numeri di telefono...Così è successo per il contest di Genny in collaborazione con la Compagnia Del Cavatappi, ho segnato il termine ultimo per le ricette e me ne sono completamente dimenticata fino a lunedì quando, leggendo il post di Wiggi, mi sono resa conto che la dead line è stata posticipata ad oggi...olè!

Se decidere la ricetta da presentare è stato un po' complicato perchè in testa avevo tante idee, non lo è stato decidere la regione da cui "pescare" i prodotti DOP e IGP: la Toscana. Essa è per un buon 25% parte di me ed è il luogo in cui io mi sento veramente a casa. Sono cresciuta immersa nei suoi sapori e nei suoi profumi nonostante io abiti a qualche centinaio di km di distanza grazie alla mia mamma, allo zio Luigi e allo zio Mao che hanno mantenuto vive le tradizioni e le abitudini apprese dalla Gianna, la mia nonna, toscana DOC.

Come dicevo, decidere cosa proporre è stato un po' complicato ma alle fine, unendo passati godimenti ed esperienze delle mie papille gustative e dei miei occhi, mi sono ritrovata a chiamare la mia mum alle 7 di questa mattina per comunicarle la mia lista della spesa e chiedendole di farmi trovare tutto a casa per il mio consueto rientro italiano del fine settimana. Ve l'ho detto che sto sempre a correre e rincorrere!

CROSTONI di PANE TOSCANO con MOUSSE TIEPIDA di CECI, GAMBERI & LARDO di COLONNATA (*)

Per 4 persone

4 Fette di pane toscano DOP

Per la Mousse di Ceci (*)

200g Ceci lessati
Succo di Limone, q.b
Olio extravergine toscano DOP
Rosmarino
Sale e Pepe

Frullare i ceci e passarli al setaccio in modo da ottenere una purea liscia. Condire con limone, sale, pepe, poco rosmarino tritato e aggiungere olio fino ad ottenere la consistenza di una crema e mettere da parte (circa due cucchiai).

Per i Gamberi

8 Gamberi (o Mazzancolle)
4 Fette di lardo di Colonnata Igp tagliato sottile
Olio extravergine Toscano DOP

Eliminare teste e guscio dei gamberi lasciando però la coda. Incidere il dorso per eliminare il filo nero se presente, lavarli e asciugarli. Avvolgerli con 1/2 fetta di lardo ciascuno e cuocerli in una padella antiaderente molto calda per 1-2 minuti girandoli un paio di volte in modo da dorare bene il lardo che deve diventare un "guscio" croccante.

Assemblaggio: Mettere a tostare il pane nel forno caldo a 180°C ed iniziare a scaldare la padella. Quando è quasi pronto (fuori croccante, dorato ai bordi e dentro ancora morbido), tiratelo fuori e mettere su ogni fetta una quenelle di mousse. Infornare nuovamente giusto il tempo necessario per cuocere i gamberi (vedi sopra). Sfornare i crostoni, adagiare sulla mousse due gamberi per ciascuna fetta e servire subito decorando con un'emulsione di olio, limone e poco pepe macinato grosso.

NOTE: Io ho abbondato con il limone nella mousse perchè trovo che la sua acidità spegne la nota grassa dei gamberi lasciando la bocca fresca.
Quando si aggiunge l'oio alla crema di ceci, sbattere molto bene così si ottiene un composto soffice e leggero.

La storia del Lardo di Colonnata la trovate qui. Esso, già prodotto IGP riconosciuto, è stato negli ultimi anni rivalutato e oggi non è più considerato solo come companatico "povero" dei cavatori di marmo ma uno dei migliori salumi italiani. Il suo segreto è racchiuso nelle grandi conche marmoree che si trovano in catine o scavate nella roccia. Esse vengono strofinate di aglio, aromatizzate sul fondo con spezie ed erbe e riempite con blocchi di lardo alternati a strati di una speciale salamoia. La stagionatura avviene per un minimo di 6 mesi, dopo di chè può essere consumato, ripulito dalla cotenna e tagliato a fettine sottili adagiato su pane fresco o abbrustolito. Può essere servito anche con carne e pesce cercando però abbinamenti semplici che ne esaltino il gusto dolce e sapido.

Il Pane Toscano a lievitazione naturale è un prodotto DOP (non mi è chiaro se già riconosciuto o in fase di riconoscimeto) e qui trovate un po' di informazioni. La sua crosta è chiaroscura, la mollica compatta e finemente porosa e il gusto "sciapo", insipido. Proprio per queste caratteristiche è ottimo l'abbinamento con salumi, formaggi e olio di oliva.
(*) Ma non è finita qui....già perchè al posto dei ceci si possono utilizzare i Fagioli di Sorana, altro prodotto IGP toscano, e cosi' questa ricetta è davvero fatta da una gran bel trio!!
Il fagiolo di Sorana è particorlamente ricercato oltre che per le proprietà organolettiche, per la sua facile digeribilità. Qui per saperne di più.



Un sorriso "toscHHanissimo",
D.

giovedì 12 novembre 2009

Stecche Senza Impastare al Rosmarino

No Knead Batons with Rosemary

Questo è il post delle associazioni e dell'innamoramento a prima vista...sì, perchè appena le ho viste da One Girl ho deciso di farle quella sera stessa usando Lazzaro, il mio lievito madre. In realtà in modo che i tempi di lievitazione coincidessero con quelli lavorativi ho NON impastato la mattina del giorno dopo prima di uscire di casa, ore 7.30. Questo per l'innamoramento, ora veniamo alle associazioni...ogni volta che vedo l'utilizzo del sale grosso per un lievitato, mi viene sempre in mente la foccaccia al rosmarino che la mia mum preparava spesso come cena veloce della domenica. E a me quelle cene li piacevano e piacciono tuttora da matti perchè essenzialmente sono un tipo rustico da "pane e formaggio"! Così, giusto per non fare proprio la copiona spudorata, ho aggiunto una manciatina di rosmarino fresco tritato alla farina prima di aggiungere l'acqua, non impastato e via...
Ovviamente se c'era il sale grosso e il rosmarino....non potevano mancare il formaggio e un bicchiere di vino!...E beccatevi pure la rima....

Inutile dire che queste stecche sono una favola...e che mi sono subito comprata il libro di Jim.

STECCHE SENZA IMPASTARE al ROSMARINO
Per 4 stecche

455g Farina (*)
350g Acqua
50g Lievito madre
1/2 Tsp Sale
1/2 Tsp Zucchero
1 Manciata di rosmarino fresco tritato

Farina o crusca per spolverare, olio di oliva e sale grosso

Sciogliere bene il lievito madre nell'acqua. In una ciotola unire il resto degli ingredienti e mescolare con un cucchiaio di legno in modo da distribuire bene il rosmarino. Aggiungere l'acqua con il lievito e mescolare per pochi secondi fino a quando si forma una "palla" rugosa. Coprire con pellicola e lasciare lievitare a temperatura ambiente per 12-18 ore, fino a quando è raddoppiato e la superficie è ricoperta di bolle.
Infarinare molto bene il piano di lavoro, rovesciarvi l'impasto e piegarlo su se stesso un paio di volte (serve per dare forza al glutine) formando un palla (l'impasto è davvero molto mordibo quindi non preoccupatevi se la palla si appiattisce subito). Infarinare bene un panno di cotone pulito e appoggiarvi l'impasto facendo attenzione ad avere la chiusura sotto. Spennellare con l'olio di oliva, cospargere con un po' di sale grosso, chiudere il panno e lasciare lievitare per 1-2 ore, comunque fino al raddoppio. Prova dito: in un punto nascosto affondare delicatamente un polpastrello e se l'impronta lasciata non torna indietro, l'impasto è pronto.
Circa una mezz'oretta prima della fine della seconda lievitazione, accende il forno a 250°C. Riprendere l'impasto, tagliarlo in 4 pezzi e allungandoli trasferirli in una teglia unta di olio o rivestita di carta forno distanziandoli di un paio di centimetri. L'impasto è così elastico che si allunga da solo semplicemente facendo il traferimento dal panno alla teglia. Spennellare di olio, cospargere di sale grosso e infornare per 20-25'. Riposare 5 minuti nella teglia e poi trasferire le stecche su una gratella per farle raffreddare.

No Knead Batons with Rosemary

(*) Sulla farina: io ho usato una Strong Bread Flour come indicato nella ricetta originale. In Italia, conviene usare metà 0 e metà manitoba. Se provate mi dite che farina avete usato?

NOTE: Dopo 12 ore il mio impasto sembrava non essersi mosso e c'erano proprio poche bolle in superficie. A 18, era bello gonfio e bolloso ma ho deciso di lasciarlo lievitare ancora un paio di ore, quindi 20 ore totali. Sara (a proposito, GRAZIE!!!) mi ha detto che Jim le ha detto (ah, lo sapete che si sposano?!!) che l'impasto può essere lasciato lievitare anche fino a 24 ore, specialmente se in inverno. Comunque l'importante a mio avviso sono le bolle; quando la superficie è proprio bella bollosa, l'impasto è pronto.

Un sorriso croccante e profumato,
D.

PS: Un altro ringraziamento è d'obbligo...per Alex, di Cuoche dell' Altro Mondo, fonte continua di ispirazione e soprattutto di coloremozioni...

PPS: Un altro giro di stecche è in fase di lievitazione...con farina integrale, origano e capperi...stay tuned!

martedì 10 novembre 2009

Panbrioche al Latticello con Uvetta & Cannella

Raisin&Cinnamon Panbrioche

Una delle fortune di abitare in England è che non si fa fatica a trovare il latticello (o buttermilk), da Sainsbury's lo si trova sempre accanto alla crème fraîche e alla sour cream. L'ho comprato perchè volevo fare il pan-cake al latticello postato da Wiggi che a sua volta l'ha "rubato" ad Alex. Avevo in testa di preparare una variante alla paprika (ultimamente la metto ovunque) ma quando ho aperto la dispensa mi è caduto l'occhio sulla cannella e mi è venuta voglia di dolce, così ho deciso di fare un panbrioche per la colazione usando anche Lazzaro, il mio lievito madre, che ultimamente mi da delle gran belle soddisfazioni! Chiedete pure in giro....P. vi potrà confermare che la prima cosa che ho fatto appena entrata nella casa nuova, con tutto ancora incasinato è stato accendere il forno e cuocere una pagnotta di pane!!!!
Va bene vengo al dunque, una volta "made up my mind" ho riesumato una delle "mie" ricette storiche, e cioè la prima ricetta che ho provato a fare con il lievito naturale nel lontano 2005 e che ho trovato ai tempi su Kucinare.it. Si tratta di una brioche molto adatta per la colazione o la merenda e che può essere fatta per verificare la forza del proprio lievito prima di preparazioni impegnative come il panettone o la colomba.


La ricetta originale, qui.

PANBRIOCHE al LATTICELLO con UVETTA & CANNELLA

120g Lazzaro (=lievito naturale)
200g Farina Manitoba
200g Farina 00
3 Tuorli
280g Latticello
70g Burro
50g Zucchero di canna fine
100g Uvetta
1 Tsp Cannella
1\2 Tsp Sale

In un contenitore sbattere i tuorli, aggiungere il latticello e mescolare. Impastare le farina, il lievto, lo zucchero, i tuorli-latticello e la cannella. Dopo qualche minuto aggiungere il sale e incordare, l'impasto cioè deve risultare liscio e elastico. Aggiungere il burro un po' alla volta e incordare nuovamente. Alla fine aggiungere l'uvella ammollate e ben strizzata ed impastare delicatamente per distribuirla in modo uniforme. Mettere l'impasto in una ciotola e lasciare lievitare per circa due ore. Riprendere l'impasto e dare un giro di pieghe del secondo tipo per aiutare lo sviluppo in verticale dell'impasto. Lasciare riposare per una 20na di minuti e poi stendere delicatamente e arrotolare per ottenere un filone. Mettere l'impasto in uno stampo da plum cake da 24 cm e lasciare lievitare in un luogo tiepido fino a quando supera di poco il bordo (ogni lievito madre è un mondo a sè ed è difficile indicare un tempo esatto...il mio ha impiegato 9 ore). Cuocere in forno preriscaldato a 200°C per 20' e poi abbassare a 185-190°C e continuare a cuocere per altri 15'. Se la superficie dovesse scurire troppo, coprire con un foglio di alluminio. Lasciare raffreddare in piedi nel forno semi aperto.

Il risultato è stato davvero ottimo...e che profumo in giro per la casa!

Un sorriso goloso,
D.

domenica 8 novembre 2009

Crostata Mele & Mandorle di Adriano

Crostata di Mele & Mandorle

Di nuovo qui....sembra un secolo dall'ultimo post, e quasi lo è! In questo periodo non so più da che parte girarmi...sono sempre di corsa...anzi sono sempre in volo! Già perchè da quando io e P. abbiamo finalmente casa nostra, ogni venerdi (o quasi) prendo il mio bravo aereo arancione e torno a casa! Yuppeeee....
Comunque, avrò modo di raccontarvi un po' di questo mese nei post a venire, sperando di poter essere più costante e non fare lo yo-yo...so che lo dico sempre e poi mi perdo via....sembro quasi un marinaio!

Oggi un po' di foodblogger hanno deciso di postare in contemporanea la stessa ricetta, la Crostata Mele e Mandorle di Adriano, del blog Profumo di Lievito, perchè qualche giorno fa è stata presentata in una nota trasmissione televisiva senza che venisse citato il suo nome, pur essendo stata pubblicata già nel 2007 sotto la licenza Creative Commons. E' un comportamento corretto questo? Perchè chi decide di condividere qui in rete il proprio lavoro, la propria passione e le proprie idee rischia sempre di essere DERUBATO? E non mi riferisco solo al pesce grosso (trasmissione televisiva) che mangia quello piccolo (la ricetta di un "semplice" foodblogger), ma anche agli innumerevoli episodi in cui si vedono le proprie foto sparse qui e là spacciate come proprie da forumisti e blogger disonesti.

E allora cari ladruncoli dell'etere e non solo, questo è il Take Home Message:
PRENDETE SPUNTO DA UNA RICETTA ALTRUI???..CITATE LA FONTE!...e...VOLETE USARE LA FOTO SCATTATA DA UN ALTRO???....CHIEDETELA!!!!!!!!!!!!!

A proposito di ricette...ecco quella di questa super crostata...beh, se è finita in TV un motivo ci sarà,no?

Per la versione originale, qui.
Ecco la "mia" versione, riveduta e corretta da Adriano "se medesimo".. :)

CROSTATA di MELE & MANDORLE

400gr Pasta Frolla (fatta con la ricetta che usate di solito)

Per le Mele
600gr Mele tagliate a cubetti
80gr Zucchero
Succo di un limone
1/4 Tsp Cannella in polvere

Far saltare a fuoco vivo le mele con lo zucchero, il limone e la cannella fino a quando risultano asciutte ma ancora croccanti e non molli. Lasciare raffreddare.

Per la copertura di mandorle
100gr Uova Intere (pesate senza guscio)
50gr Zucchero
50gr Farina di mandorle
20gr Farina di riso
10gr Maizena
1/4 Tsp Essenza di mandorle


Marmellata di albicocche
Una decina di amaretti sbriciolati
Mandorle a lamelle

Stendere la pasta frolla e foderare una tortiera da 26cm di diametro. Cuocere in bianco a 180°C per 15' con carta da forno e fagioli e per 5' scoperta. Nel frattempo montare le uova con lo zucchero e l'essenza di mandorle per qualche minuto, aggiungere le farine e mescolare dal basso verso l'alto per amalgarle bene con una spatola morbida. Togliere il guscio di frolla dal forno, spalmare un sottile strato di marmellata e cospargere con gli amaretti sbriciolati. Aggiungere le mele e versare sopra il composto di uova. Cospargere con le mandorle a lamelle e infornare di nuovo per 20'.

Dedicato ad Adriano e a tutti noi foodblogger...con il cuore e la mente...aperti ed onesti...

Un sorriso,
D.

mercoledì 30 settembre 2009

Tarte Tatin alle Pere

Pear Tarte Tatin

Nel mio giardino di casa, qui in England, ci sono due alberelli carichi carichi di pere ed è ormai un po' che non compro altra frutta e mangio solo i frutti dolci e succosi di questi due benedetti alberelli....sì però ora non ce la fo quasi più a mangiar pere!!! Proprio per questo qualche giorno fa ho lanciato un grido di aiuto alla mia combricola di amici su FB chiedendo loro un po' di ricettine per liberarmi da questa "pear invasion". Sono arrivate un po' di idee e mi sono messa all'opera o quanto meno mi sto organizzando. Già perchè in tutto questo devo fare i conti con un problema non da poco: qui it's just me, myself and I....cioè sono da sola! Fosse per me farei una torta al giorno, ma poi chi la mangia??? E non posso neanche portarle in lab ai miei colleghi perchè ora ho quasi solo colleghe che manco a dirlo sono tutte a dieta. Insomma, la mia mission è smaltire le pere trasformandole in qualcosa che sia conservabile, congelabile e monoporzione o giù di lì!! Ho già comprato tortiere usa e getta da 20cm e next week inizio la produzione delle mie prime Pear Pie stile Nonna Papera e non appena arrivano i barattoli piccoli per marmellate che ho ordinato (in giro si trovano solo quelli enormi da 500g in su!!!) mi metto a fare concorrenza alla Ferber!

Mi date delle idee anche voi?

Ma veniamo alla tarte tatin....la ricetta è di Jamie Oliver tratta dal suo libro "Cook with Jamie". E' facile, veloce e quel pizzico di zenzero ci sta proprio bene!

TARTE TATIN alle PERE
Per 4 persone

100g Zucchero
1 Stecca di Vaniglia
4 Pere sode
20g Burro
1/4 Tsp Zenzero in polvere
1 Manciata di Mandorle tostate a lamelle (io non le avevo ed ho usato quelle a granella)
250g Pasta sfoglia

Tuorlo e latte per spennellare (ma potete farne anche a meno)

Accendere il forno a 190°C. Mettere lo zucchero, i semini raschiati dalla stecca di vaniglia e 100ml di acqua in una padella da 20cm di diametro che possa anche andare in forno e che abbia un fondo abbastanza spesso (potete usare anche una tortiera di quelle di ceramica o in pirex o di altro materiale, l'importante è che possa essere usata sia sul fornello che nel forno!). Portare ad ebollizione e cuocere fino a quando il caramello è diventato di un bel colore bruno-dorato. IMPORTANTE: non mescolare!
Sbucciare le pere, tagliarle in quarti e aggiungerle al caramello girandole in modo che tutta la superficie ne venga coperta. Aggiungere il burro e cuocere per circa 5' fino ad ottenere un caramello denso. Togliere dal fuoco e cospargere con le mandorle e lo zenzero. Stendere la pasta sfoglia ad uno spessore di 2-3mm (se non l'avete comprata già stesa), ritagliare un disco un po' piu' grande del diametro della padella e appoggiarlo sulle pere, racchiudendole bene in modo che si possa formare un pochino di bordo. Spennellare con il tuorlo sbattutto con un po' di latte e infornare per circa 20' o fino a quando la sfoglia è bella dorata. Sfornare, lasciare riposare qualche minuto e capovolgere su un piatto da portata. Mi raccomando fate attenzione a non scottarvi!

Cospargere con foglioline di timo (io non le avevo) e servire tiepida con panna acida o crème fraiche.

Un sorriso caramellato,
Diletta

PS. MioP., questo post è per te!!! Due kiss serie special,
TuaD. che non "pange pù" (per dirla alla Lory Style).....

lunedì 28 settembre 2009

Pita Bread ai Semi e Cereali

Pitta Bread

A dire il vero questa è la storia di un mezzo flop...già perchè solo metà dei dischi che ho infornato si sono gonfiati fino a formare la caratteristica bolla che, una volta fuori dal forno, si sgonfia creando così una specie di tasca vuota...non a caso questo pane viene anche chiamato "pocket bread"!
Non è la prima volta che faccio il pita bread e devo dire che di solito, nella versione "plain" (cioè normale) mi viene bene; questa volta però ho voluto provare a rifare a casa i pita di "The Food Doctor" che trovo al supermercato e che contengono fiocchi di avena e semini vari (girasole, sesamo, zucca, lino e papavero). Ho adattato allo scopo la ricetta che uso abitualmente, usando una farina integrale di avena e una manciata abbondante di semini ed impastato, lievitato, steso ed infornato come tutte le altre volte...solo che alla fine mi sono ritrovata con 4 pita "doc", 4 simil piadine, e 1 PiDina (metà pita con la bolla e metà simil piadina). Ora, non so bene cosa sia successo....però una cosa la so, bolla o non bolla, questo pane è comunque ottimo!!

Come vedete dalla foto ho imbottito i pita con tacchino (cotto alla piastra dopo averlo marinato con paprika e limone) e verdurine; si può usare come accompagnamento ad un curry, con hummus, con baba-ganuj, con i felafel...insomma c'è da sbizzarrirsi!

Qui trovate qualche cenno sulla provenienza e i modi per consumarlo e qui la realizzazione step by step...così vedete come deve venire in cottura.

Ed ora la ricetta...

PITA BREAD ai SEMI e CEREALI
Per 8-9 pita

350g Farina 0 (io qui ho usato una strong bread flour...negli USA usate la all purpose flour)
150g Farina Integrale di Avena (o anche una semplice farina integrale)
10-12g Lievito di Birra
300g Acqua (iniziate con 200g e poi aggiungete piano piano gli altri 100g)
1 Tsp Sale
1 Tbsp Olio extra vergine di oliva
50-60g Semini vari

Impastare le farine con il lievito e l'acqua. A metà impasto aggiungere il sale, l'olio e i semini. Impastare per 10-15' minuti fino a quando si ottiene una palla liscia ed elestica. Lasciare lievitare fino al raddoppio (circa 1 ora-1ora e mezza). Sgonfiare delicatamente l'impasto e dividerlo in 8-9 pezzi, formare delle palline e lasciare riposare per 15-30'. Nel frattempo accendere il forno a 250°C inserendo la placca in modo che anch'essa si scaldi (è infatti l'alta temperatura che fa gonfiare velocemente questo pane). Stendere le palline in dischi di 3-6 mm di spessore e e infornare 2-3 pita alla volta (o quanti ce ne stanno sulla placca) per 3-5'. Devono rimanere chiari, solo leggermente dorati ai bordi. Per la buona riuscita dei pita sono fondamentali due cose: quando vengono stese le palline la superficie deve rimanere liscia senza crepe e quando si infornano non si devono formare pieghe.

Provateli!!

Un sorriso con la bolla,
Diletta

PS. Devo ricordarmi di ricomprare la salsa tahini e poi vi faccio il baba-ganuj. Intanto qui da Lydia potete trovare qualche ricetta.


mercoledì 23 settembre 2009

Grissini Stirati...

Grissini Stirati

....delle sorelle Simili.
Questi grissini sono eccezionali!! Settimana scorsa li ho dovuti fare ben due volte di fila (e dire che con le dosi della ricetta non ne vengono pochi!) perchè sono andati a ruba....
La ricetta è molto semplice e di sicura riuscita!

GRISSINI STIRATI

500g Farina 00
250-280g Acqua
15g Lievito di birra (io uso metà cubetto da 25g, quindi circa 12g)
1 Tsp raso di malto
8g Sale
50g Olio di oliva extra vergine

Farina di grano duro per spolverare
Olio di oliva extra vergine per spennellare

(*) Olive (nere e/o verdi), semi vari (girasole, sesamo, zucca), cubettini di pancetta, spezie (peperoncino, paprika, pepe...) ed erbe aromatiche (rosmarino, salvia...) se si vogliono aromatizzare.

In una ciotola (o nell'impastatrice) iniziare ad impastare la farina, il lievito, l'acqua e il malto. Aggiungere il sale e l'olio e impastare per 10', battendo ogni tanto l'impasto. Infarinare la spianatoia (o il piano di lavoro) con la farina di grano duro e stendere l'impasto a formare un filone di 40x10 cm. Spennellare la superficie (lati compresi) con l'olio e spolverare abbondantemente con la farina di grano duro. Coprire a campana e lasciar lievitare per 50-60'. Con un coltello bel affilato tagliare dei bastoncini larghi un dito e con delicatezza, allungarli partendo dal centro verso l'esterno. Appoggiare i grissini un vicino all'altro su una teglia ricoperta con carta da forno e infornare in forno preriscaldato a 200-220°C per circa 20'.

Se nella fase di allungamento i grissini dovessero spezzarsi, NON REIMPASTARE, ma cuocere i pezzetti così come sono.

(*) Aggiungerli all'impasto dopo il sale e l'olio. Ed impastare bene per distribuirli in modo uniforme.

Nella foto li vedete normali e con le olive nere. Li ho anche fatti con i cubettini di pancetta...davvero buoni!

Conservarli in un sacchetto di plastica ben chiuso o in contenitori a chiusura ermetica. Se prendono aria perdono di croccantezza.

Un sorriso croccante e scrocchierello,
Diletta

lunedì 21 settembre 2009

Paste di Mandorla

Almond Paste Cookies


Io ne vado matta e sicuramente sono fra i miei dolcetti preferiti perchè adoro le mandorle. Ho provato diverse ricette con esiti direi sempre soddisfacenti ma questa che vi propongo oggi è particolare perchè oltre a mandorle, zucchero e albumi prevede la scorza di arancia candita che rende questi pasticcini particolarmente profumati ed esalta il sapore di mandorla. Vista la semplicità degli ingredienti è importante che mandorle e scorze candite siano di ottima qualità!!!
Avevo scritto la ricetta velocemente sul mio quadernetto degli appunti culinari quando Mollica di Pane l'ha proposta (vi rimando a lei per leggere della provenienza della ricetta)...proprio mentre stavo organizzando la festa per il compleanno della mia mum mi è capitata per le mani e così ho deciso di farle. Ora per me questa è la ricetta per le paste di mandorla da battere!

PASTE di MANDORLA ETOILE
Per un centinaio di pasticcini

1kg di Mandorle
800gr Zucchero
200gr Scorze di Arancia candita
50gr Miele di Acacia
350gr Albumi
Ciliegie candite (ed eventualmente mandorle e chicchi di caffè) per la decorazione

Facoltativo (*):
30g Gomma arabica in polvere
125 g Acqua

In un mixer ridurre le mandorle a farina unendo qualche cucchiaio dello zucchero previsto dalla ricetta e tenere da parte. Sempre utilizzando un mixer ridurre a crema la scorze candite (per questa operazione il massimo sarebbe usare un mortaio). In una ciotola unire alla farina di mandorle, lo zucchero, il miele, le scorze ridotte a crema e l'albume. Mescolare fino a quando gli ingredienti sono ben amalgamati e se il composto dovesse risultare troppo duro ed asciutto aggiungere, poco alla volta, dell'altro albume . Riempire una sac a pochè con bocchetta spizzata (oppure liscia) e formare i pasticcini direttamente sulla teglia ricoperta di carta da forno. Decorare a piacere con una ciliegia candita, una mandorla o un chicco di caffè. Lasciare riposare i dolcetti per un giorno intero a temperatura ambiente e poi infornare a 180-200°C fino a quando saranno lievemente dorati. La cottura è il passaggio critico: non devono scurire troppo perchè devo rimanere morbidi all'interno; visto che ogni forno è un mondo a sè, è difficile quantificare precisamente il tempo di cottura....teneteli d'occhio!!!!

Facoltativo (*): Mentre i pasticcini sono in forno, portare ad ebollizione l'acqua e sciogliervi la gomma arabica mescolando. Appena sfornati, pennellarli con la gomma arabica per lucidarli.

Lasciare raffreddare e conservare in scatole di latta a chiusura ermetica. Si conservano morbidi per molti giorni.

Un sorriso profumatissimo,
Diletta

venerdì 18 settembre 2009

Crostatine Bella Elena

Crostatine Bella Elena

Ho preparato queste crostatine per la festa di compleanno della mia mum ed insieme ai baci di dama hanno fatto furore!!
Tra l'altro sono semplici e veloci da fare e, cosa non da poco, fanno la loro...ehm p..ca, ooops bella, figura!

Ho preso la ricetta da "Dolcetti e Mignon" di Sara Gianotti e Anna Prandoni, De Vecchi Editore. E' un librino davvero ben fatto.

CROSTATINE BELLA ELENA
Per circa 30 crostatine

500g Pasta Frolla (*)
2 Pere
20g Burro
40g Zucchero
100g Panna
100g Cioccolato fondente
Granella di nocciole per decorare

(*) Potete usare la ricetta che usate solitamente.

Stendere la pasta frolla su un piano leggermente infarinato, cercando di ottenere una sfoglia di spessore uniforme. Con un coppapasta rotondo (nel mio caso a fiore) leggermente più grosso degli stampi che si hanno a disposizione (**), tagliare la pasta e sistemarla nelle formine.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 10' o finchè non saranno le crostatine non saranno dorate. Nel frattempo lavare, sbucciare e tagliare a fettine le pere. Farle saltare a fuoco vivace con il burro e lo zucchero per qualche minuto. A piacere sfumare con del liquore (ottima scelta, il rum!).
Sfornare le crostatine e lasciarle raffreddare. In un pentolino portare ad ebollizione la panna, toglierla dal fuoco e unirvi il cioccolato, mescolando velocemente; lasciare raffreddare. Farcire le tartellette con le fettine di pera, ricoprire con la crema al cioccolato e decorare con la granella di nocciole.

(**) Io ho usato gli stampi da mini muffin.

Un sorriso goloso,
Diletta

martedì 15 settembre 2009

I suoi primi 60 anni

Mum

Oggi la mia mamma compie i suoi primi 60 anni e questa giornata è per lei.

Buon conpleanno Annamaria!!!
Ti vogliamo bene,
Noi, tutti.

venerdì 11 settembre 2009

Baci di Dama Piemontesi

Baci di Dama Piemontesi

Questi dolcetti dall'aria semplice, dall'aspetto brutterello (per lo meno i miei!) ma così tanto buoni sono stati per qualche tempo la mia bestia nera perchè tutte le volte che arrivava il momento di infornarli le mie speranze crollavano miseramente: perdevano la loro forma a cupola e mi ritrovavo con dei biscotti piatti tutti belli unti. Dopo ogni fallimento mi davo dell'idiota perchè dico io, ma come si fa a sbagliare questi biscotti che hanno una ricetta facile ma che più facile non si può??? Eppure....
Fortuna che sono testarda e quando mi metto in testa una cosa non mollo l'obiettivo nonostante le capocciate contro il muro; così, leggendo qui e lì per cercare di capire dove sbagliavo ho scoperto un paio di cosettine...proprio quelle cosettine di cui spesso le ricette non parlano ma che sono proprio quelle cosettine lì che fanno la differenza fra successo e fallimento.
Ok ok, basta girarci intorno, ve le dico:

1) Velocità di esecuzione: come per la frolla, il burro deve essere lavorato il meno possibile per non bruciarlo...pena lo spatasciamento in cottura!

2) Riposo dell'impasto in frigorifero: l'impasto deve riposare in frigorifero in modo che il burro si risolidifichi e riprenda la giusta consistenza...pena lo spatasciamento!

3) Temperatura del forno: deve essere "dolce", 130-150°C...pena lo spatasciemento! Questa se volete è la variabile più critica perchè ogni forno è diverso; conviene dunque provare con il proprio forno e decidere la temperatura più adatta. Io di solito sto sui 140°C (statico).

Ed ora veniamo alla ricetta. E' di Luca Montersino e la trovate anche da Pinella a cui è stata passata da Elisabetta Cuomo...insomma c'è da andare sul sicuro!
Ad onor del vero non è rigorosamente ortodossa perchè prevede un tuorlo piccolo e un pochino meno zucchero rispetto a burro, farina e farina di nocciole e/o mandorle. La ricetta doc dei baci infatti prevede uguali quantità di burro, farina, zucchero e nocciole e/o mandorle (ve l'ho detto che era facile che più facile non si può!).

BACI DI DAMA (L. Montersino)
Per circa 60-70 pezzi

250gr Burro morbido
200gr Zucchero
1 Tuorlo piccolo
250gr Farina 00
250gr Farina di nocciole
1tsp Essenza di vaniglia
1 Pizzico di sale
Cioccolato fondente

Lavorare il burro morbido con lo zucchero, aggiungere il tuorlo, l'essenza di vaniglia e il sale. Aggiungere le due farina e lavorare velocemente per ottenere una palla compatta. Far riposare l'impasto in frigorifero per almemo 6 ore. Formare delle palline piccole e disporle sulla teglia distanziandole bene. Lasciare riposare ancora 1 ora (almeno) in frigorifero. Accendere il forno statico a 140°C e cuocere per circa 25'. I baci devono essere sfornati quando sono ancora chiari e friabilissimi. Lasciare raffreddare completamente prima di accoppiarli con il cioccolato fuso.

Sono più buoni consumati qualche giorno dopo, quindi conservarli in scatole di latta o tupperware a chiusura ermetica.

Un bacio sorridente,
Diletta

PS. Dedico un bacio, anzi due...no facciamo tre alla Se: Happy Birthday!!

PPS. Ma very very VIPPS!!! L'altro giorno quando i miei baci erano in forno mi sono trovata su Facebook a parlarne con Ale Raravis e Wiggi e Ale, che ne sa sempre una più del diavolo ed è per un quarto piemontese, ha condiviso con noi la sua ricetta di famiglia. Vi riporto quanto da lei scritto:
"Ricetta della bis bis nonna (sembro super pippo)
Premessa: pur essendo una ricetta di origine piemontese, il tipo di frutta secca varia da zona a zona: nel cuneense, per esempio, solo nocciole, a tortona solo mandorle. In alcune zone, mezzo e mezzo: la differenza sostanziale è nel gusto e nel colore- più scuro, quello con le nocciole.
Comunque, ecco la nostra: tpt (*) di nocciole macinate finissime, farina 00, burro morbido e zucchero. Normalmente, con 200 g vengono una 70ina di baci, dipende da quanto li fai grossi. Mescoli velocemente gli ingredienti, prendi una teglia da biscotti rivestita di carta da forno, fai le palline e metti in frigo. Oppure, se in frigo non ti ci sta, tieni l'impasto in frigo almeno 3 ore. lo spatasciamento nel forno, infatti, dipende non solo dalla temperatura interna, ma anche dal grado di morbidezza del burro: se è "bruciato" da una lavorazione troppo lunga, ti succede come per i biscotti di frolla, che si allargano in cottura. L'unica avvertenza è che poi devi lavorare velocemente. Forno: meglio se non ventilato, 140-150 gradi. Col mio, se non sono di corsa, faccio un non ventilato a 150 gradi per una ventina di minuti, anche qualcosa di più; sennò, ventilato a 130. Li devi tirar fuori che sono ancora friabili- e li devi lasciare a prendere aria per un po': tutto il tempo del raffreddamento, come minimo. Poi fai fondere del cioccolato fondente e li unisci con quello. Quella troglodita di mia figlia li mangia con la nutella, per esempio- e, anche se non glielo posso dire, sono uno spettacolo. Sono migliori due o tre giorni dopo: anzi, ti dirò che io spesso li preparo e non li farcisco: li metto in una scatola di latta e dopo quattro o cinque giorni procedo con il cioccolato, come facevano le mie prozie. mi sembra di averti detto tutto. ciao ale"

(*)= Tanto Per Tanto, cioè gli ingredienti devono essere pesati in uguale quantità. In questo caso stesso peso di zucchero, burro, farina e nocciole.

mercoledì 9 settembre 2009

I Cantucci

Cantucci
Eccomi qui.....finalmente!!!!
Non sto a tedarvi con i motivi che mi hanno costretta a trascurare e non poco il mio già miserello blog...diciamo che fra il lavoro, giuismi ed eventi vari ho avuto la mente e le giornate occupate a soffiare via i nuvoloni che c'erano nel mio cielo. Comunque tutto questo soffiare è servito eccome, soprattutto a leggermi un po' meglio e a capire davvero chi, come e cosa voglio essere, per me e per gli altri.
Sono in Italy....e in questi giorni a parte scrivere sono presa con i preparativi per la festa di compleanno della mia super mamma!!!E quest'anno son 60!! Abbiamo deciso di fare una mega grigliata per chiudere in bellezza quest'estate un po' così e io mi dovrò occupare del prima (stuzzichini vari) e del dopo (torta di compleanno e dolcetti).

Proprio ieri sera ho preparato questi cantucci con la ricetta di Stefano Spilli....infallibile! Sono troppo buoni e a casa nostra un must.
CANTUCCI
Per circa 50 pezzi
450g Farina 00
350g Zucchero (metterlo tutto, altrimenti perdono in croccantezza)
2 Uova
3 Tuorli
1/2 Bustina di lievito per dolci
50g Burro fuso tiepido
1 Arancia piccola
1 Pizzico di sale
250g Mandorle con la pelle (io anche 300-350g)

Tostare leggermente le mandorle in forno e lasciarle raffreddare.
Montare bene con le fruste le uova e i 3 tuorli con lo zucchero e il pizzico di sale. Aromatizzare con la scorza gratugiata dell'arancia e aggiungere il burro fuso tiepido. Lavorare ancora e sempre usando le fruste (in questo modo diventano più friabili) aggiungere la farina setacciata con il lievito. Unire le mandorle e distribuirle omogeneamente con l'aiuto di un cucchiaio di legno. Infarinandosi le mani (o meglio ancora bagnandosele) formare tre filoncini, disporli sulla placca da forno ben distanziati, spennellarli con un tuorlo sbattuto insieme ad un pochino di latte (io di solito li spennello solo con il latte) e cuocerli a 180°C 25-30', o comunque fino a doratura. Sfornare e farli intiepidire. Tagliarli a fette oblique e mettere in forno sempre a 180° a biscottare, 5' per lato.
Inutile dire che la morte loro è pucciarli in un bicchierino di ottimo Vin Santo...

Un sorriso croccante,
Diletta

PS: Lo so, con le immagini anzichè andare avanti sembra che io vada indietro...sorry!!!....ma sto usando la mia digitale preistorica, il portatile a scrocco da mio fratello e tutte le mie belle carte, cartine, tovaglie e sfondi attendono il mio rientro in England.

giovedì 23 luglio 2009

Bagels...

Bagels

...integrali con semi di girasole, papavero e sesamo.

Ultimamente sono sempre incasinata e quando torno a casa la sera passo dalla cucina giusto per cenare al volo e poi crollo a letto. E per una cena veloce, i bagels sono perfetti. Ieri, che miracolosamente sono tornata a casa presto, ho deciso di farne un po' da congelare. La ricetta e' di Richard Bertinet (un nome una garanzia), tratta dal suo secondo libro "Crust".

La ricetta originale:

BAGELS
Per 12 bagels

200gr Farina 0
5gr Lievito di birra fresco
100gr Acqua

In una ciotola impastare gli ingredienti, formare una palla e lasciar lievitare a temperatura ambiente per 2 ore.

550gr Farina 0
10gr Sale
20gr Miele
250 gr Acqua
Lievito chimico o Bircabonato di sodio (facoltativo)
Semi di papavero o sesamo (facoltativo)

E ora le mie modifiche, il procedimento rimane uguale (sotto):

DILE'S BAGELS
Per 12 bagels

200gr Farina 0
5gr Lievito di birra fresco
100gr Acqua

In una ciotola impastare gli ingredienti, formare una palla e lasciar lievitare a temperatura ambiente per 2 ore.

400gr Farina 0
150gr Farina integrale
2Tbsp Semi di girasole
2Tbsp Semi misti (papavero, sesamo, lino)
13gr Sale
20gr Miele
300gr Acqua
Lievito chimico o Bircabonato di sodio (facoltativo)
Semi di papavero o sesamo (facoltativo)

Trascorse le due ore, unire al "lievito" la farina, il miele e i semi e aggiundendo l'acqua un po' alla volta, iniziare ad impastare nella ciotola. Aggiungere il sale. Appena gli ingredienti si combinano a formare un impasto rugoso, trasferirlo su una spianatoia e lavorarlo per 10-15 minuti fino a quando liscio ed elastico. Formare una palla, metterla nella ciotola infarinata e lasciare riposare 20 minuti. Infarinare leggermente la spianatoia, rovesciare l'impasto e dividerlo in 12 pezzi da circa 90-100gr ciascuno. Con ogni pezzo formare una pallina e fare un buco in mezzo aiutandosi con un mattarello. Basta spingere un'estremita' attraverso la pallina. Per allargare il buco, ruotare il mattarello in aria in modo che il bagel giri su se stesso. Il buco deve essere abbastanza grande perche' dopo con la lievitazione e la cottura tende a restingersi.

Bagels Collage

Allineare i bagels su un vassoio foderato con carta da forno e lasciare lievitare coperti con pellicola per 1 ora, fino a quando sono quasi raddoppiati. Nel frattempo accendere il forno a 240ºC e portare una capiente pentola d'acqua ad ebollizione. Aggiungere 1 cucchiaino di lievito chimico o bicarbonato per ogni litro di acqua (*) e quando l'ora e' trascorsa, immergere 2-3 bagels alla volta e cuocere 30-60 secondi per lato. Scolarli usando un mestolo forato e adagiarli su un panno da cucina pulito per asciugarli. Se lo si desidera, cospargerli con semi di sesamo o di papavero quando la superficie e' ancora bagnata. Infornare e cuocere per 10-15 minuti fino a quando sono belli dorati. Sfornare e lasciare raffreddare su una gratella.

(*) L'uso del lievito chimico o bicarbonato e' assolutamente facoltativo pero' migliora la consistenza e la coloratura dei bagels e conferisce loro la tipica lucentezza.

Un sorriso con il buco,
D.

lunedì 20 luglio 2009

Cookies al Cioccolato

Chocolate Chunk Cookies

Questi cookies li ho preparati velocemente ieri sera per il mio talk di oggi...come se non avessi altro da fare e le mie giornate non fossero già piene così, mi è stato chiesto di fare una presentazione (fin qui nessun problema...ormai sono abituata) per parlare un po' del mio progetto di ricerca. Ebbene, quello su cui sto lavorando è riservato perché c'è di mezzo un brevetto e l'azienda di biotecnologie che in parte sponsorizza il progetto non vuole "fughe di notizie"..ma allora dico io, come si fa a parlare di qualcosa che non si può nominare???? Un po' come Harry Potter e You-Know-Who...Alla fine per accontentare tutti sono stata costretta ad usare nomi di fantasia, la proteina "Pinco", l'enzima "Pallino" e chi più ne ha più ne metta. Consapevole che stare a sentire una che apparentemente spara nomi a caso è di una noia mortale (alla fine nessuno capisce nulla) ho deciso di rabbonire e stimolare gli sfortunati presenti con una bella iniziezione di zucchero e questi biscotti facevano proprio al caso mio!

La ricetta è tratta dal libro "The Hummingbird Bakery Cook Book" perché come Sara ho anche io le mie debolezze (e/o luoghi di culto) e "The Hummingbird Bakery" che sta a Notting Hill è proprio una di queste!!!

CHOCOLATE CHUNK COOKIES
Per 24 Biscotti (enormi)

225gr Burro, a temperatura ambiente
350gr Zucchero di canna fine
2 Uova
1/2 tsp Essenza di vaniglia
400gr Fairna 00
2 e 1/2 tsp Bicarbonato
1/2 tsp Sale
225gr Cioccolato fondente, tagliato a pezzettini

Accendere il forno a 180ºC. In una grande ciotola montare con le fruste elettriche ad alta velocità il burro e lo zucchero fin quando il composto è morbido e soffice. Aggiungere un uovo alla volta e continuare a montare. Aggiungere l'essenza di vaniglia e poi gli ingredienti secchi, farina, sale e bicarbonato. Mescolare fino a quando il tutto è omogeneo. Aggiungere il cioccolato a pezzetti e mescolare fino a quando è ben distribuito.
Su una placca rivestita con carta da forno distribuire 12 cucchiaiate di composto separando bene i "mucchietti" perché in cottura i biscotti si allargano molto e cuocere per 10-15 minuti fino a quando sono dorati. Sfornare e lasciare riposare alcuni minuti prima di metterli su una gratella per farli raffreddare. Ripetere con il composto rimasto. Devono rimanere morbidini al centro....

Queste sono le dosi originali e come vedete lo zucchero usato è molto ma questi biscotti non risultano eccessivamente dolci per via della grande quantità di cioccolato.

Un sorriso con nome e cognome,
D.

lunedì 13 luglio 2009

Penne con Peperoni, Pinoli, Uvetta & Curry

Wholemeal Penne with Bell Peppers, Pine nuts and Raisins

Appena ho visto questi spaghetti da Sara, mi è subito tornata in mente questa pasta che mi porta indietro nel tempo, alle estati di quando si mangiava sotto la magnolia. Quando ricordo quei momenti mi prende un briciolo di nostalgia perchè erano davvero spensierati e gioiosi e soprattutto perchè eravamo tutti insieme...Poi come sempre, i bimbi crescono, prendono strade diverse e si allontanano....ma alla fine tornano e ci si ritrova sotto il gazebo per le nostre mitiche "merende"...di nuovo insieme.
Questa ricetta è di mia cugina Serena e dopo anni che non la facevo posso dire che è proprio come me la ricordavo: buonissima. La nota originale sta nell'aggiunta del curry che si abbina perfettamente al resto dei sapori.

PENNE con PEPERONI, PINOLI, UVETTA & CURRY
Per 4 persone

320-360gr Penne (questa volta le ho usate integrali)
4-5 Peperoni (gialli, rossi e verdi)
2 Manciate di uvetta
2 Manciate piccole di pinoli
1-2 Scalogni
Curry, q.b.
Olio extra vergine, q.b.
Sale, q.b.

In una padella grande mettere abbondante olio e far soffriggere lo scalogno insieme alle uvette e ai pinoli. Aggiungere i peperoni tagliati a quadrotti, il sale e far cuocere per circa 15 minuti con il coperchio. Se è necessario aggiungere di volta in volta un paio di cucchiai di acqua. Nel frattempo cuocere le penne al dente. Quando i peperoni sono quasi cotti aggiungere un cucchiaio di acqua di cottura della pasta e un cucchiaino di curry e mescolare in modo che il tutto si amalgami bene. Assaggiare e se si vuole, aggiungere ancora del curry secondo il proprio gusto. Scolare la pasta e farla saltare con il condimento per un minuto. Servire.

Wholemeal Penne with Bell Peppers, Pine nuts and Raisins

Provatela!!!!

Un sorriso colorato,
D.

domenica 12 luglio 2009

Speciale Cioccolato: Trionfo

Chocolate Triumph

Ecco svelato il mistero di tutto lo speciale al cioccolato che vi siete sorbiti questa settimana: questo è stato il dessert che ho servito dopo cena giusto una settimana fa al MioP. che era qui con me in England visto che in questo mese (e forse più) di mio esilio forzato (causa maledettissime cellule!!!) è lui che si fa carico del "corri in aereoporto-aereo-week end insieme-aereo-corri in studio"...GRAZIE!

Per le ricette niente di piu' semplice....mettere insieme questo, questo e questo... ed il gioco e' fatto!!!

Un sorriso goloso,
D.


venerdì 10 luglio 2009

Speciale Cioccolato: Semplice Mousse

Simple Chocolate Mousse

Ahimè siamo giunti all'ultima tappa di questo mini Chocolate Tour...e con quale ricetta potevo concludere se non con l'intramontabile mousse??..E che mousse!!....una vera e propria ode al cioccolato. Mi raccomando scegliete ingredienti di ottima qualità. Non ve l'ho rammentato per la crostata o il cake (lo so che lo sapete però...repetita iuvant!!), lo faccio qui perchè per questa ricetta è doveroso dal momento che è fatta essenzialmente con uova e cioccolato; quindi pochi ingredienti che devono essere di prima scelta. Ovviamente neanche a dirlo....ricetta di Hermè dal suo libro "Chocolate Desserts".

MOUSSE AL CIOCCOLATO

170gr Cioccolato amaro
80gr Latte intero
1 tuorlo grande
4 albumi
2 Tbsp Zucchero

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde in una ciotola grande abbastanza da contenere il resto degli ingredienti. Lasciar raffreddare e quando il cioccolato è tiepido, portare ad ebollizione il latte e versarlo sul cioccolato. Mescolare delicatamente usando una piccola frusta. Aggiungere il tuorlo e sempre lavorando delicatamente, incorporarlo al composto. In un'altra ciotola montare a neve gli albumi a velocità media fino a quando sono soffici, a questo punto aumentare la velocità e aggiungere lo zucchero. Continuare a montare fino a quando sono sodi e lucidi. Aggiungere 1/3 degli albumi al cioccolato e mescolarli per alleggerire il composto. Incorporare il resto degli albumi molto delicatamente con una frusta o una spatola con movimenti dal basso verso l'alto. Il segreto è proprio qui, non si deve far perdere l'aria al composto. Solo in questo modo la mousse risulterà soffice e leggera. Versarla in una ciotola oppure in bicchierini o coppette e porre in frigorifero per almeno 1 ora.

Simple Chocolate Mousse

Questa è la ricetta base che può essere facilmente variata con un po' di fantasia. Per esempio, si può accompagnare con riccioli di cioccolato, lamponi, fettine di banana, frutta secca tostata, menta....oppure si può giocare con l'aroma mentre la si prepara, lasciando in infusione il latte con della scorza di arancia o aggiungendo dello zenzero, della cannella,un cucchiaino di caffe' solubile, un pochino di peperoncino o cardamomo....insomma scatenatevi!!!!

Io ho preparato delle piccole coppette da servire.....

Simple Chocolate Mousse

Un sorriso godurioso,
D.

PS. Sulla mousse di cioccolato si è detto di tutto e di più. C'è chi la fa solo con le uova o chi aggiunge anche la panna....vi dirò, l'aggiunta del latte è stata una piacevolissima scoperta. Contribuisce a renderla liscia ma non appesantisce come la panna e non copre il gusto del cioccolato.

mercoledì 8 luglio 2009

Speciale Cioccolato: Cake con Albicocche & Zenzero


Apricot & Ginger Chocolate Loaf Cake

E siamo alla seconda puntata! Dopo la crostata tiepida eccovi questo plum cake...sempre di Pierre Hermè...sempre tratto dal suo libro "Chocolate Desserts".

CAKE con ALBICOCCHE & ZENZERO

180gr Farina 00
40gr Cacao amaro
1 Tsp Lievito per dolci
125gr Albicocche secche, tagliate a pezzettini
165gr Zucchero
140gr Pasta di mandorle (*)
4 Uova grandi, a temperatura ambiente
150gr Latte intero
70gr Cioccolato amaro, a pezzettini
55gr Zenzero allo sciroppo (**)
180gr Burro, fuso e tiepido

(*) Questi sono gli ingredienti della ricetta originale. Io però non ho trovato la pasta di mandorle (teoricamente questa differisce leggermente dal marzapane per la percentuale di zucchero usato, circa il 55%) e quindi ho pensato che i 140gr richiesti potessero essere sostituiti da 70gr zucchero e 70gr farina di mandorle.
Quindi, gli ingredienti con le mie modifiche sono:

180gr Farina 00
40gr Cacao amaro
1 Tsp Lievito per dolci
125gr Albicocche secche, tagliate a pezzettini
200gr Zucchero (165gr + 70gr = 235gr, che io ho ridotto)
70-80gr Farina di mandorle
4 Uova grandi, a temperatura ambiente
150gr Latte intero
70gr Cioccolato amaro, a pezzettini
55gr Zenzero allo sciroppo (**)
180gr Burro, fuso e tiepido

(**) La ricetta in inglese parla di "stem ginger" che è la radice di zenzero conservata nello sciroppo. Non so se in Italia è facilmente reperibile al supermercato come qui, però sicuramente si trova nei negozi o mercatini cinesi.

Accendere il forno a 180°C e imburarre ed infarinare uno stampo da plum cake da 22-24cm. Setacciare in una ciotola la farina, il cacao e il lievito. Ammollare le albicocche a pezzettini in una tazza di acqua bollente per 1 minuto, scolarle ed asciugarle. In un'altra ciotola unire lo zucchero e la farina di mandorle e aggiungere un uovo alla volta montando con le fruste elettriche a velocità media per 2 minuti dopo ogni aggiunta. Aumentare la velocità e montare per 8-10 minuti fino a quando il composto è gonfio e bianco. Ridurre nuovamente la velocità delle fruste ed aggiungere il latte e gli ingredienti secchi setacciati continuando a montare fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere le albicocche, lo zenzero e il cioccolato a pezzetti mescolando delicatamente con una spatola di gomma. Infine aggiungere il burro fuso sempre mescolando delicatamente. Versare l'impasto nello stampo e cuocere per 60-70 minuti (prova stecchino). A metà cottura se dovesse scurirsi troppo, coprire il cake con un foglio di alluminio. Sfornare, lasciare raffreddare per 10 minuti e poi sformare su una gratella.

Avvolto con la pellicola e lasciato a temperatura ambiente si conserva perfettamente, rimanendo umido e morbido, per almeno 5 giorni.

Apricot & Ginger Chocolate Loaf Cake

Io ho tagliato alcune fette spesse 1,5 cm (come dice Hermè questo non è un dolce da tagliare a fettine) e le ho coppate con un taglia biscotti a fiore....dai, ancora un po' di pazienza e capirete!!!
Il resto è stato mangiato in un baleno perchè questo cake è fa-vo-lo-so!!!!

Un cioccosorriso morbido,
Diletta

PS. Diletta batte Pierre 1-0! Perché? Perchè nell'immagine di questo dolce pubblicata sul suo libro i pezzetti di albicocca e di zenzero sono tutti sul fondo mentre a me si sono perfettamente distribuiti ed ho la prova:

Apricot & Ginger Chocolate Loaf Cake

Il segreto? Ho "infarinato" con della farina di mandorle le albicocche, lo zenzero e il cioccolato a pezzetti prima di unirli all'impasto...o forse è stata solo una botta di c..o!

lunedì 6 luglio 2009

Speciale Cioccolato: Crostata Tiepida con Cioccolato Fondente & Lamponi

Warm Chocolate & Raspberry Tart

O forse dovrei scrivere Speciale Hermé...perche' questa ricetta e le altre due che seguiranno nei prossimi post le ho tratte dal suo "Chocolate Desserts", un must da avere nella vostra libreria!!!!

Riporto la ricetta così come appare sul libro.

CROSTATA TIEPIDA con CIOCCOLATO E LAMPONI

1 Guscio di pasta frolla da 22cm cotto completamente in bianco (*)
55gr Lamponi
145gr Cioccolato Fondente, finemente tritato
115gr Burro, tagliato in 8 pezzi
1 Uovo grande a temperatura ambiente, leggermente sbattutto
3 Tuorli, a temperatura ambiente, leggermenti sbattuti
2 Tbsp Zucchero

Accendere il forno a 190°C e riempire il gusco di frolla con i lamponi. Sciogliere cioccolato e burro in due ciotole separate, o al microonde oppure su un bagno maria. Lasciare raffreddare fino a quando tiepidi al tatto (circa 60°C). Unire l'uovo al cioccolato e con una piccola frusta od una spatola di gomma, mescolare gentilmente con movimenti circolare dal centro verso l'esterno, facendo attennzione a non agitare il composto e a non incorporare aria nella ganache. A poco a poco aggiungere anche i tuorli e lo zucchero. In ultimo, sempre mescolando gentilmente, unire il burro fuso. Versare la ganache sui lamponi nel guscio di frolla e cuocere per 11 minuti. La cottura è estremamente importante: il centro della torta deve essere ancora tremolante quando si toglie dal forno. Lasciar raffreddare per 10 minuti prima di servire.

Il guscio puoò essere fatto e cotto in anticipo ma la crostata deve essere assemblata e cotta appena la ganache è pronta. Questa tart andrebbe mangiata tiepida, però si può anche far reffreddare completamente e poi conservare in frigorifero fino al giorno dopo portandola a temperatura ambiente prima di servirla. Il ripieno sarà un po' più denso ma sempre ottimo.

(*) Io ho fatto la pasta frolla seguendo la ricetta di Santin che potete trovare qui, con l'unica differenza che ho usato la farina senza glutine. E' venuta una frolla fantastica e penso che d'ora in poi userò sempre questo tipo di farina.

Per la cottura in bianco:
Accendere il forno a 180°C. Rivestire il guscio di pasta frolla con carta da forno e riempirlo con fagioli, riso o le palline in ceramica e cuocere per 18-20 minuti, fino a quando è leggermente colorato. Rimuovere la carta da forno e i fagioli e cuocere per altri 3-5 minuti, o fino a quando il guscio è dorato. Sfornare e lasciar raffreddare su una gratella.

Warm Chocolate & Raspberry Tart

"Ma com'è che non vediamo la tart???" vi starete domandando....beh, perchè l'ho coppata usando un taglia biscotti tondo (4,5cm) per farne monoporzioni...
Portate pazienza, vedrete il risultato finale alla fine dello speciale cioccolato!!!

Un cioccosorriso,
Diletta

PS. Inutile dire che questa crostata è ottima!

lunedì 29 giugno 2009

Millefoglie con Crema Chantilly alla Camomilla e Fragole

Strawberry&Camomile Mille feuille

Questa dovete provarla perchè è buonissima! Ho scoperto che "mangiare le tisane" mi piace da matti e dopo il rotolo, ho pensato che avrei voluto fare qualcosa di più spregiudicato; Lydia con le sue tartellette sbriciolate mi ha aperto un nuovo orizzonte: usare una tisana per fare una crema...non sto scherzando, io non ci avevo mica pensato! Così nonostante cellule, fusioni, caldo torrido (ben 30°C!!!) oggi mi sono data da fare. Non vi nascondo che mentre la camomilla era in infusione nel latte (se va bene con l'acqua perchè non nel latte???), mi sono venuti un po' di dubbi....ma saprà di camomilla? ma 4 bustine sono troppe? troppo poche?......Insomma ero quasi convita che avrei fatto il reportage di una ciofeca e invece no!!!

MILLE FOGLIE con CHANTILLY alla CAMOMILLA E FRAGOLE

Per le sfoglie
Pasta sfoglia (2 rotoli da 28x21.5cm)
1 Tbsp Zucchero
2 Tbsp Zucchero a velo

Per preparare le sfoglie caramellate ho seguito il procedimento della mille foglie al cioccolato di Pierre Hermé.
Accendere il forno a 230°C. Appoggiare sulla placca un foglio di carta da forno leggermente inumidito con un pennello e stedere il primo rotolo di sfoglia. Cospargere con mezzo cucchiaio di zucchero e quando il forno è in temperatura, infornare ed abbassare a 190°C. Cuocere per 8-10 minuti (la sfoglia inizierà a gonfiarsi), posizionare sulla sfoglia una gratella (in questo modo la sfoglia non gonfia eccessivamente) e cuocere per altri 10 minuti. Sfornare ed immediatamente portare la temperatura a 245°C. Togliere la gratella dalla sfoglia, girarla dall'altro lato, cospargere con un setaccio 1 cucchiaio di zucchero a velo e infornare nuovamente per 5 minuti o fino a quando lo zucchero si è completamente sciolto ed inizia a caramellare. Non perdere di vista il forno perchè basta mezzo minuto in più per bruciare la sfoglia. Sfornare e lasciare raffreddare completamente. Ripetere con il secondo rotolo di sfoglia.

Per la crema chantilly alla Camomilla
500ml Latte
2 Uova
90-100gr Zucchero
20gr Farina
20gr Maizena
4 Bustine di camomilla
250ml Panna fresca
4-5 Fragoloni

In una pentola portare a bollore in latte con la camomilla, spegnere e lasciare intiepidire. Nel frattempo sbattere le due uova e lo zucchero con una frusta fino a quando iniziano a diventare chiare e soffici. Strizzare molto bene le bustine di camomilla e rimettere sul fuoco fino a quando il latte riprende il bollore. Aggiungere la farina e la maizena setacciate alle uova sbattute e mescolare bene evitando la formazione di grumi. Sempre mescolando versare metà del latte sulle uova per stemperarle e rimettere tutto sul fuoco. Contare 3-4 minuti dal bollore, spegnere e raffeddare completamente mescolando di tanto in tanto. Montare la panna ben soda e incorporarla poca alla volta alla crema pasticcera fredda fino a quando si raggiunge la consistenza desiderata (io l'ho messa tutta).

Assemblaggio
Tagliare ogni rettangolo di sfoglia a metà per il lungo con un coltello seghettato. Ad un terzo della crema chantilly aggiungere i fragoloni tagliati a pezzettini. Spalmare il primo strato di sfoglia con metà della chantilly alla camomilla, coprire con la seconda sfoglia (con la parte caramellata in alto), spalmare la chantilly con i pezzetti di fragola, ricoprire con la terza sfoglia, spalmare con la chantilly rimasta e infine coprire con l'ultimo strato di sfoglia. Se lo si desidera cospargere con delle mandorle a lamelle, precedentemente tostate.

Strawberry&Camomile Mille Feuille

La millefoglie deve essere assemblata poco prima di essere servita in modo che la sfoglia rimanga croccante. Ovviamente si possono preparare le sfoglie e la crema in anticipo, tenendole rispettivamente a temperatura ambiente e in frigorifero. E' comunque meglio usare le sfoglie caramellate il giorno stesso perchè lo zucchero potrebbe inumidirsi.

Chantilly Cream with Camomile

Un sorriso calmo,
Diletta

giovedì 25 giugno 2009

Panna Cotta Alla Fragola

Strawberry Panna Cotta

Venerdì scorso ad attendermi a casa c'era anche questo libro, Panna Cotta, sempre della collana Piccole Golosità della Bibliotheca Culinaria. Visto che in frigorifero c'erano delle fragole e della panna in scadenza ho pensato bene di far fuori entrambe in un sol colpo! La ricetta del libro usa un cucchiaio di preparato per budino alla vaniglia in sostituzione della gelatina e dello zucchero; io però non lo avevo e quindi ho usato la gelatina.

PANNA COTTA ALLA FRAGOLA
Per 4 bicchieri

400ml Panna fresca
250gr Fragole
30gr Fruttosio
6gr Gelatina
Fragole e Mirtilli per decorare ( o altra frutta a piacere)

Mondare le fragole e tagliarle a pezzettini. Ammollare la gelatina in acqua fredda. In una casseruola far scaldare a fuoco dolce la panna, lo zucchero e le fragole a pezzettini. Al primo cenno di bollore, spegnere e se lo si desidera frullare un pochino le fragole con il frullatore ad immersione. Aggiungere la gelatina in questo modo: dopo averla ammollata, strizzarla e in una ciotolina scioglierla con qualche cucchiaio della panna calda, mescolare bene ed aggiungere ancora della panna, un cucchiaio alla volta, fino a quando la gelatina è stata ben sciolta e diluita. Aggiungerla al resto della panna e mescolare ancora. Io di solito a questo punto passo al setaccio, ma non in questo caso perchè ci sono i pezzi di fragola. Dividere la panna in 4 bicchieri e lasciare intiepidire a temperatura ambiente. Quando la panna è quasi fredda, mettere tutto in frigorifero per qualche ora.

Per decorare, mondare e tagliare a pezzetti 200-250gr di fragole, unire un po' di mirtilli e aggiungere 1 tbsp di zucchero. Lasciare riposare in modo che la frutta rilasci il succo. Servire ciascun bicchierino con qualche cucchiaio di frutta e della granella di nocciole, o del crumble o della panna montata.

A noi è piaciuta molto! Un consiglio, le fragole usate devono essere dolci...sbaglio, o trovare delle fragole davvero buone è sempre più difficile?

Un sorriso "0sa" come direbbe Martina,
Diletta

PS. Scusate se in questi giorni non faccio spesso capolino...ma il lab mi sta assorbendo ancora più del solito. Fortuna che domani finisco il tour de force delle fusions! Ah, buon week end!!!!

lunedì 22 giugno 2009

Rotolo all'Infuso di Pesca e Frutto della Passione con Ananas e Menta

Peach&Passion Fruit Infusion Swiss Roll with Pineapple&Mint

Venerdì sera ad attendermi a casa c'erano alcuni nuovi libri fra i quali anche "Rotoli Dolci" della collana "Piccole Golosità" della Bibliotheca Culinaria..Non faccio in tempo a posare la valigia che già lo sto sfogliando e subito decido che voglio assolutamente provare il rotolo "Ananas alla Menta". Fra gli ingredienti del pan di spagna ci sono i semi di papavero, che io in casa non ho e che ahimè sembra siano introvabili al supermercato..Dunque, che ci metto?? Presa dall'istinto creativo mi viene l'idea di usare una bustina di infuso alla pesca e frutto della passione della Twinings. "Perfetto", penso, "così se viene bene, prendo due piccioni con una fava e lo mando a Genny per il suo contest "Ci mangiamo una tisana?" ". Monto, cuocio, arrotolo, srotolo, farcisco riarrotolo, metto in frigorifero a riposare e quello che ne esce è uno dei rotoli più buoni che io abbia mai mangiato! E' fresco, estivo, decisamente profumato e....insomma provatelo!

ROTOLO all'INFUSO di PESCA e FRUTTO della PASSIONE con ANANAS e MENTA
Per 6-8 persone

Per il pan di spagna:
4 Uova a temperatura ambiente
120gr Zucchero
120gr Farina (Molino Vigevano per Torte Soffici)
2 Bustine di Infuso Pesca e Frutto della Passione (Twinings Selection)
2 Tbsp acqua calda
1 Pizzico di Sale

Per il ripieno:
250gr Ricotta
40gr Zucchero
1 Ananas in scatola (in succo di Ananas)
6-8 Foglie di menta tritate

Accendere il forno a 180°C e rivestire con carta forno una teglia bassa per rotoli (27x34 cm). In una ciotolina, versare il contenuto delle due bustine di infuso e aggiungere due cucchiai di acqua calda. Lasciare in infusione e nel frattempo montare molto bene le uova con lo zucchero fino a quando biache e soffici. Verso la fine aggiungere l'infusione e montare ancora qualche minuto. Versare l'impasto nella teglia, livellandolo inmodo che sia di spessore uniforme ed infornare per 12-15 minuti. Per la perfetta riuscita del rotolo, la cottura è la fase critica; infatti se il pan di spagna è poco o troppo cotto può spezzarsi quando viene arrotolato. Il pan di spagna è pronto se quando schiacciato con un dito, la fossetta torna indietro. Se invece la fossetta rimane visibile, occorre ancora qualche minuto. Quando è pronto, sfornare e sformare immediatamente su un canovaccio inumidito. Appoggiare sul pan di spagna un foglio di carta da forno, arrotolare, lasciare inumidire per 5-10 secondi, srotolare e riarrotolare eliminando la carta da forno (quella con cui è stato cotto). Infine, srotolare e lasciare raffreddare completamente su una gratella.

In una ciotola amalgamare la ricotta con lo zucchero e aggiungere 6 fette di ananas tagliate a pezzettini e la menta. Spalmare il ripieno sul pan di spagna e cospargere con altri pezzetti di ananas (2 fette). Arrotolare ben stretto e fasciare con della pellicola. Far riposare in frigorifero una notte prima di tagliarlo a fette.

Peach&Passion Fruit Infusion Swiss Roll with Pineapple&Mint

Quando ho finito di montare il pan di spagna ho voluto fare la "prova sapore" usando una delle mie cavie-aiutanti, Claudia.
Io: "Claudia, assaggia un po' qui e dimmi di cosa sa"..
Lei: "Ma sa di thè alla pesca.."
Io: "Evvai!"

Ed eccolo qui, il protagonista di questo post!

Tea Bag

Un sorriso fruttato,
Diletta

PS. E questa è la prima...da qui al 30 giugno mi sa proprio che mi mangio un'altra tisana!!

giovedì 18 giugno 2009

Bicchierino di Mousse di Uva spina, Gelée di Lamponi e Crumble allo Zenzero

Gooseberry Mousse with Raspeberry Gelée & Ginger Crumble

Ce l'ho fatta!!! E come sempre arrivo all'ultimo minuto utile...già perchè questo bicchierino l'ho preparato espressamente per la raccolta "Bicchierini Golosi". Volevo preparare qualcosa di estivo e godurioso ma nella mia testa era un continuo cambiare idea. Questo fino a ieri pomeriggio..ero da Sainsbury's a comprare i mirtilli quando l'ho vista....l'Uva Spina....la mia passione dell'estate! Adoro il suo gusto dolce, fresco e un po' aspro. Non ci ho pensato due volte, l'ho presa e quando sono arrivata alla cassa, nel cestino c'era tutto il necessario per trasformare la mia idea in un bicchierino goloso, soffice, dolce, aspro e croccante.

MOUSSE di UVA SPINA, GELEE di LAMPONI E CRUMBLE ALLO ZENZERO
Per 4 Bicchierini da 250ml

Per la Mousse di Uva spina
400gr Uva spina (già pulita)
100gr Zucchero + 3 Tbsp
75ml Acqua (*)
250gr Mascarpone
250ml Panna fresca
3-4gr Gelatina in fogli (**)

Mettere l'uva spina, 2 Tbsp di zucchero e l'acqua in una pentola e cuocere fino a che prende il bollore. Bollire a fuoco moderato per 5' o fino a quando la frutta è morbida. Spegnere e passare al setaccio per eliminare i semini e le bucce ed ottenere così una purea (se ne ottengono circa 250ml). Lasciare raffreddare completamente. Montare il mascarpone con i 100gr di zucchero fino a quando questo è tutto incorporato e non si sentono più i granellini. Mettere da parte e montare la panna con l'ultimo Tbsp di zucchero. Questa deve essere ben fredda (possibilmente mettere in frigorifero anche la ciotola e le fruste). Iniziare a montare piano e poi aumentare la velocità, in questo modo le molecole di grasso si stabilizzano risultando in una panna ben soda.
Molto delicatamente aggiungere al mascarpone la purea di uva spina ed amalgamare. Incorporare anche al panna, sempre delicatamente, e in ultimo la gelatina precedentemente ammollata, strizzata e sciolta in 1-2 cucchiai di purea di frutta. Versare nei bicchierini e mettere in frigo a raffreddare.

(*) Si può sostituire l'acqua con dello sciroppo di sambuco. In questo caso non aggiungere i 2 cucchiai di zucchero.

(**) Io uso una gelatina professionale. La confezione è da 20gr e ci sono 12 fogli, quindi un foglio pesa circa 1.66gr. Per la mousse ho usato 2 fogli.

Per la Gelée di lamponi
250gr Lamponi
1 Tbsp Zucchero
50ml Acqua
1 Foglio gelatina (1-2gr; **)

Frullare bene i lamponi e setacciare (si ottengono circa 150ml di purea). Aggiungere l'acqua (per arrivare a 200ml) e il cucchiaio di zucchero. Aggiungere la gelatina ammollata, strizzata e sciolta in un cucchiaio di purea. Versare sopra la mousse e rimettere in frigorifero.

Per il Crumble allo zenzero
150gr Farina 00
75gr Burro
50gr Zucchero di canna
1/4 tsp Zenzero in polvere

In una ciotola unire tutti gli ingredienti e con la punta delle dita lavorare fino a formare delle briciole. Spargerle bene su una teglia e cuocere in forno già caldo a 180°C fino a quando assumono un colore dorato. Sfornare e lasciare raffreddare.

Gooseberry Mousse with Raspeberry Gelée & Ginger Crumble

Unire il crumble solo al momento di servire in modo che rimanga croccante. Mettere il crumble rimasto in una ciotola così che si possa aggiungere man mano che si affonda il cucchiaio nella mousse.

Gooseberry Mousse with Raspeberry Gelée & Ginger Crumble

La caratteristica di questa mousse e' proprio la presenza di uva spina che con il suo gusto dolce-acidulaspro, in bocca taglia la ricchezza di mascarpone e panna lasciando al palato una sensazione fresca. Ovviamente si possono usare altri tipi di frutta, cercando pero' di mantenere questa nota acidula. Un'idea che mi viene cosi' sul momento: mousse di lamponi (in questo caso frullarli senza cuocerli), con una gelatina di mirtilli e crumble. Secondo me si potrebbero provare le varie combinazioni con questa frutta: mirtilli, lamponi, ananas, more, ribes. Attenzione all'ananas che non gelifica bene...quindi cuocerla un pochino!

Per chi non lo avesse capito, anche io partecipo al concorso:

Un sorriso ce ne sono ancora due in frigorifero...chissà se resisto,
Diletta

PS: ....E questa sono io ieri sera-notte....alle prese con delle bollicine ribelli....

Me, working in progress

PPS: Cavolina, quasi dimenticavo...ho ricevuto un premio! Grazie Konstantina!!!